Codice Oleario

Raccolta olive con meno costi e olio di qualità

Expertise. Non è un miraggio. Con gli oliveti ad alta densità si ottiene anche una maggiore produttività. L’esperienza di una giornata a cura di Assoprol Umbria. Anche se lo abbiamo dimenticato, di oliveti se ne possono fare di nuovi. Nessuna pianta sarà mai oltraggiosa, al di là di qualsiasi forma di allevamento o disposizione geometrica

Angela Canale

Raccolta olive con meno costi e olio di qualità

Una giornata dedicata alla raccolta da condividere con la gente. Ragazzi dell’Istituto agrario di Todi, imprenditori agricoli, olivicoltori part time, curiosi, tecnici, agronomi, operai del settore olivicolo e altri curiosi. Anche il mondo della ricerca era presente, a osservare e valutare quello che già da diversi anni si sta facendo, un po’ increduli, forse, ma intenti a prendere tempi e a fare pesate di frutti.

Ho organizzato la giornata con Assoprol Umbria, l’associazione dei produttori olivicoli di Confagricoltura. Abbiamo pensato di dare vita ad un momento di discussione in campo per parlare di olivo, di olive e raccolta.

Non è la prima volta. In questo impianto è il terzo anno consecutivo che ci si da’ appuntamento, presso l’azienda Parco Acquarossa del cavalier Francesco Angelelli, per ammirare un bellissimo impianto in produzione, che, nonostante tante avversità, continua a meravigliarci tutti gli anni.

La raccolta con vibratori del tronco, di tutte le marche, l’abbiamo già vista tante volte, direi che quasi tutte le aziende importanti ormai la utilizzano, sia su impianti tradizionali a vaso policonico, sia su impianti moderni a monocono.

In questo caso, si tratta di un impianto con varietà ad accrescimento contenuto, filari stretti quasi come un vigneto e la macchina per la raccolta, la stessa che qualche settimana fa abbiamo usato proprio nei vigneti. A cavallo dei filari raccoglierà olive senza fermarsi, con una velocità di 2 km/ora. Non per sconvolgere nessuno, ma per dare lo stimolo a nuove iniziative olivicole.

Anche se lo abbiamo dimenticato, ma di oliveti se ne possono fare di nuovi. Questo per incrementare la nostra produzione deficitaria, utilizzando magari terreni fino ad oggi dedicati ad altre colture, dove le condizioni pedo climatiche consentono comunque la coltivazione dell’olivo, evitando in Umbria luoghi a bassa altitudine anche se pianeggianti!

Nessuna pianta che prende vita sulla terra sarà mai oltraggiosa, qualsiasi sia la forma di allevamento e qualsiasi sia la disposizione geometrica. E se tutto cambia nel tempo, in agricoltura i cambiamenti li abbiamo più che in altri settori, anche se spesso non ce ne accorgiamo soltanto perchè non la osserviamo abbastanza e questo la storia lo ha dimostrato. Niente è più distruttivo dell’immobilismo e del rifiuto di conoscere ciò che le nuove tecnologie mettono a disposizione dell’uomo. Osservare, valutare, criticare nonchè proporre sono quello che siamo tutti chiamati a fare. Per essere sempre pronti a vivere in armonia con quello che ci circonda, per scegliere consapevolmente tutto quello che facciamo, avviciniamoci al futuro attraverso la conoscenza.

Non è la provocazione dell’ultima ora, è un modello produttivo, quello dell’alta densità, che da vent’anni è stato proposto da una parte del mondo della ricerca italiana e che poi hanno portato avanti soprattutto gli spagnoli. Lo abbiamo fatto con varietà diverse, ognuno ha usato le sue. Le nostre, quelle italiane, sono di nuova costituzione, create per rispondere a certe esigenze, quelle spagnole sono di antica origine, adattate a nuovi sistemi e scelte perchè molto produttive. In entrambi i casi segnano, nonostante i venti anni passati, il punto di partenza. E allora anche noi vogliamo dare il nostro contributo e ragionare tra le piante nel momento della raccolta, il momento della verità e quello per cui coltiviamo.

Vi diamo qualche numero di questo impianto:

4 ettari tutti su un corpo con 4800 piante

Sesto d’impianto 4x2m, 1200 piante per ha

Varietà utilizzate: cv FS17, cv Don Carlo, cv Giulia, tutti brevetti C.N.R.

Forma di allevamento:”palmetta libera”

Impianto d’irrigazione: a goccia

Quinto anno dall’impianto per i primi 2 ettari costituiti, terzo anno per gli altri 2

Produzione novembre 2012: sui primi 2 ettari 88 quintali di olive con resa in olio di 18%

Raccolta con scavallatrice semovente, capacità di raccolta 4 ettari al giorno

I quintali raccolti oggi sono stati 98, raccolti in metà giornata.

Obiettivo non è soltanto abbattere i costi aumentando la produttività ma anche ottenere il massimo della qualità dell’olio: si possono raccogliere le olive rispettando il momento ideale di maturazione anche su grandi superfici e molire a distanza di poche ore. Questo è quello che diciamo sempre a tutti di fare per avere il massimo della qualità chimica e organolettica!

Non posso che darvi appuntamento al prossimo anno, sperando di esserci per continuare a fare le giuste valutazioni e sperando che il miglioramento genetico ci metta a disposizione nuove interessanti varietà da confrontare con queste! Ho sentito che qualcuno vuole continuare a proporre l’impiego di varietà tradizionali per l’alta densità. Mi risulta che l’università di Perugia lo stia facendo da qualche anno. Raccogliamo la loro esperienza e andiamo avanti, altrimenti rischiamo di fermarci al punto di partenza. Superiamo gli individualismi e raccogliamo in un documento quello che fino ad oggi si è fatto per correre verso una soluzione futura fruibile dagli olivicoltori che intendono fare nuove scelte.

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