Codice Oleario

Tutto l’oro del Salento

Chi di voi ha con sé il libro pubblicato postumo da Rina Durante? Se avete a cuore la Comunità dell’Olivo, non potete non averne copia, anche se il libro risale al 2005. Vi trovate l’anima più vera della Terra d’Otranto, con i suoi olivi e le sue genti

Carlotta Baltini Roversi

Tutto l’oro del Salento

La Puglia dell’olivo e dell’olio ha pochi libri che la rappresentino in tutta la sua compiutezza ed evidenza. Certo, ci sono alcuni testi dal taglio espressamente tecnico, ma non sono sufficienti a rendere omaggio a una tradizione olivicola e olearia di così grande importanza e centralità nel panorama mondiale.

Un volume edito da Besa nel 2005, e ancora disponibile, dal titolo L’oro del Salento, colma per fortuna una simile lacuna, presentando una lettura insolita del comparto oleario da parte della scrittrice Rina Durante, scomparsa nel 2004.

Il libro, pubblicato postumo, è curato da Massimo Melillo e offre un quadro alternativo ai soliti cliché cui siamo abituati. Già il sottotitolo – Per una storia sociale dell’olio di oliva in Terra d’Otranto dalle origini alla Dop – svela le intenzioni dell’autrice. Si può leggere dunque una lunga e complessa storia scendendo in ogni minimo dettaglio, senza rinunciare ai toni polemici e battaglieri.

In particolare balza all’attenzione il capitolo sulle rivolte contadine contro il latifondo, dove emerge il ruolo chiave esercitato dalle donne. Alla fine il lettore si troverà soddisfatto per aver percorrere un piacevole viaggio dal sapore intensamente letterario, storico, politico ed economico.

“L’ulivo – si legge nella quarta di copertina – è pianta per eccellenza mediterranea, avendo trovato l’ambiente ideale per la sua crescita nelle molteplici tipologie di terreno e nei climi temperati dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sui pendii sassosi della fascia costiera come sui monti, dal Gargano al Marocco, da Gerusalemme alla Grecia, nelle distese pianeggianti della Spagna e del Portogallo. Anche in Puglia l’ulivo trova la sua terra d’elezione sì da diventare il primo e più prolifico albero da frutto e da alimentare la più ricca delle sue produzioni agricole.
Qui, l’ulivo si adatta benissimo e ha trovato infatti una grande diffusione proprio per l’alta vocazione del territorio”.

“Rina – scrive il curatore del volume, Massimo Melillo – non pensava che questa dovesse essere l’estrema sua fatica, ma forse quel giorno che vide le bozze senza poterle leggere, le balenò il pensiero di non poter accudire questo figlio come avrebbe voluto. […] L’oro del Salento diventa prezioso testamento intellettuale, ancor più attento alla vita che incarna la storia di un luogo dell’anima chiamato Salento”.

Per chi non conoscesse Rina Durante, ecco una ampia nota biografica: scrittrice, giornalista e critica letteraria, nata a Melendugno (Le) nel 1928, è morta nel 2004 a Lecce, dove ha tenuto corsi di sceneggiatura nell’ambito dell’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo alla Facoltà di Beni culturali dell’Università salentina. Dopo aver collaborato con La Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano di Lecce, Brindisi e Taranto e l’Unità-Paese nuovo, scriveva ultimamente per il Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno, quiSalento e Almanacco Salentino.

La Durante ha pubblicato la raccolta poetica Il tempo non trascorre invano (Bergamo, 1951), Il Tramontana (Lecce, 1963), La malapianta (Rizzoli, Milano, 1964) con il quale ha vinto il Premio Salento 1965, Viaggio in Terra d’Otranto (Bari, 1972), Da Verga a Balestrini-Antologia della condizione meridionale (Lecce, 1975), Tutto il teatro a Malandrino (Roma, 1977), Il sacco di Otranto (Bari, 1977), Lecce e la sua provincia (Bari, 1981), Gli amorosi sensi (Lecce, 1996). Per il teatro ha scritto Ballata salentina (1980), mentre per il cinema ha curato il soggetto e la sceneggiatura dei film Il Tramontana (1966) che, tratto dal suo omonimo romanzo breve, rappresentò l’Italia al primo Festival del Nuovo cinema di Pesaro, e La sposa di San Paolo (1989).

Dagli anni Settanta ha condotto ricerche folkloriche ed etnomusicali contribuendo alla riscoperta e alla rinascita degli studi antropologici di Ernesto de Martino sul tarantismo. Dirigente del sindacato scrittori e organizzatrice culturale, ha fondato il «Canzoniere grecanico salentino» curandone I canti di Terra d’Otranto e della Grecìa salentina, long-playing prodotto dalla Fonit-Cetra.
Numerose le commedie e i programmi culturali ospitati dalla Rai in trasmissioni radiofoniche e televisive, tra cui vanno ricordati Sapore di funghi (1976-1977), Il sacco di Otranto (1977), Glossama dedicato alle popolazioni di lingua greca del Salento (1977), Tarantismo (1997) per il programma tv «Misteri».

Si è occupata anche di enogastronomia per la Guida dell’Espresso e con i volumi Tavole e bottiglie eccellenti di Puglia, Molise e Basilicata (Ostuni, 1995) e Cerere e Bacco a piene mani. Una civiltà da salvare (Fasano, 2001).

L’oro del Salento
Autore: Rina Durante
Collana: Cultura e territorio 37
Categoria: saggistica
Pagine: 104
€ 13,00

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