Questa immagine l’ho ricavata nel corso dell’ultima edizione di Olio Capitale. Si tratta di una bella iniziativa per comunicare al consumatore un concetto chiave: gli attributi sensoriali della nota amara e piccante non costituiscono un problema ma un elemento positivo da valorizzare. Non è un messaggio semplice da trasmettere, sia ben chiaro. Come faccio per esempio a convincere il mio vicino che l’olio che gli ho regalato è di qualità? Non ci crede. Anziano, per anni ha utilizzato oli orrendi. E così l’altro giorno mi bussa alla porta e mi dice, sguardo perplesso: “ma cosa mi hai regalato? Punge!”E io sorrido, paziente, pronto a dargli un olio stravecchio, ricco d’anni, ma ben conservato, che ho dimenticato in cantina. Non è facile convincere chi ha un gusto viziato dall’abitudine, ma intanto lo slogan aiuta, pone interrogativi, e chissà, chissà mai…
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