Olivo Matto

Anche gli ulivi piangono

Luigi Caricato

Anche gli ulivi piangono

Oggi è lunedi e per far ripartire coloro che riprendono a lavorare, dopo la pausa estiva, mi presento con i versi di un poeta sconosciuto, ma non del tutto ignorato, per fortuna. Ogni tanto appare qualcosa su di lui, ma si dovrebbe far di più. Le sue poesie lasciano il segno, è materia viva che penetra in profondità. Si tratta di Saturnino Primavera, di cui tempo fa ebbi modo di presentare, sempre sul blog Olio Officina, una sua lirica. Molti, tra coloro che lo hanno frequentato, hanno mostrato di apprezzarlo. Perfino Pier Paolo Pasolini si era interessato a lui, volendolo in una piccola parte nel film “I fiori delle mille e una notte”. Io, e lo dico con grande rammarico, non ho avuto mai occasione di conoscerlo, pur avendolo vicinissimo, a poco meno di un chilometro di distanza dal mio paese natale. Io di San Pietro in Lama, lui di Lequile. L’ho scoperto tardi. Sarebbe da riscoprire e valorizzare. Il Comunedi Lequile ha pubblicato un libro nel 2006. Ha abbandanato questa vita terrena il 24 marzo 2004. Era nato a Lequile il 21 aprile 1930. E’ stato un grande talento, mi impegnerò a valorizzarlo. E’ un poeta di campagna, da ebanista lavorava soprattutto il legno di olivo.

E tornò la notte

Attraverso il cancello chiuso

ho visto piangere gli ulivi

e un muro di pietre antiche.

Ho udito l’ultimo grido

del sole, prima che morisse a Ovest.

E tornò la notte, e tornò il vento.

Parole, morte e parole,

era il canto della luna,

e questo sangue ignorato.

Saturnino Primavera

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