Olivo Matto

Dacci oggi il nostro olio quotidiano

Luigi Caricato

Dacci oggi il nostro olio quotidiano

Vi ricordate il refrain riportato nella prima pagina dell’annuario Olio Officina Almanacco 2014? Repetita iuvant: Dacci oggi il nostro olio quotidiano. Il motto di apertura, riprende l’evangelico “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Si associa l’olio al pane, perché non si può fare a meno di un alimento che ormai rientra di diritto tra i functional food.

Dacci oggi il nostro olio quotidiano” è stato un refrain di grande successo, visto che in tanti lo hanno ripreso e fatto proprio. Non perché del tutto privi di idee, ma perché lo hanno sentito come parte di se stessi. Si associa i consumo dell’olio a un gesto quotidiano familiare.

Ecco allora il comunicato stampa che ricevo da Marco Magheri per conto dell’Unasco, una organizzazione di produttori olivicoli che riunisce a sé oltre 130 mila olivicoltori. Il testo della nota stampa richiama un incontro che si terrà a Roma il prossimo 23 marzo, in un teatro, il Quirinetta. Si parlerà tra l’altro di etichettatura, un tema ricorrente e abusato, e perfino svilito, svuotato ormai di significato. Però l’etichetta è importante, occorre parlarne, sempre, ma senza assegnare a questo abito esterno che riveste una bottiglia d’olio, un peso eccessivo e soffocante. L’etichetta è un’arma a doppio taglio. Se ci si limita all’essenziale, è utile; se si esagera caricandola di troppe attese, può risultare controproducente.

Sono contento che Luigi Canino, il presidente di questo organismo consortile a carattere nazionale, ritenga il caso di illustrare, nell’incontro romano di giovedì 23 marzo, così come si legge testualmente nel comunicato, “i progressi e le nuove sfide per il nostro olio quotidiano”. Insomma, fa piacere che prima o poi tutti riconoscano il mio immenso lavoro, a tutto tondo, a favore di una sana cultura dell’olio, riprendendo, quando possono, le mie indicazioni, come pur le mie espressioni, la mia stessa creatività, il mio stile, perché si riconoscono e ne conoscono e apprezzano il valore.

Il nostro olio quotidiano è, soprattutto, l’olio democratico: un bene comune che appartiene alla comunità, ed è come tale un alimento “per tutti” e “di tutti”. Ci appartiene, fa parte della nostra identità, e dobbiamo perciò renderlo popolare, con un prezzo che consenta di remunerare chi lo produce e di renderlo nel medesimo tempo accessibile a un prezzo ragionevole a chi deve comprato e utilizzarlo come “olio quotidiano”.

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