Olivo Matto

E per dessert i limoncini. Con l’olio extra vergine di oliva

Luigi Caricato

E per dessert i limoncini. Con l’olio extra vergine di oliva

Chi l’avrebbe detto che l’olio ricavato dalle olive convoli volentieri a nozze con gli ingredienti più strani? Perfino con il mistrà, liquore tipico marchigiano. A casa Gabrielloni, a Recanati, il paese del grande Giacomo Leopardi, oltre al frantoio a macine e presse, da cui si ricava un extra vergine d’eccellenza come il Laudato, c’è ora pure un agriturismo, Al crepuscolo, dove è necessario far tappa. Anche per assaggiare i limoncini, e capirne la bontà.

Intanto due parole quale premessa doverosa: mi lega una profonda e pulita amicizia, con le sorelle Elisabetta e Gabriella. Sono molto brave, le ammiro. Vivono il proprio lavoro con maestria e in più sono imprenditrici capaci. Persone perbene.

Nell’aprile di quest’anno, a Verona, hanno presentato il libro-ricettario La buona cucina di mamma Cesarina, volume di 48 pagine curato dal bravo e colto gionalista Giancarlo Roversi, con la collaborazione di Giuliana Giovanelli, pubblicato per le edizioni Capelli di Bologna.

Da questo libro, giusto per onorare la domenica, vi propongo la ricetta dei limoncini. Certo, non sarà facile procurarsi il mezzo bicchiere di mistrà. Attendiamo perciò indicazioni in merito, su come sostiturlo, nel caso, con quale altro liquore. Con ogni certezza può andar bene l’Anisetta, il Varnelli, la Sambuca…

LIMONCINI

Ingredienti

1 uovo

1 bicchiere di latte

25 g di lievito di birra

Mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva

Mezzo bicchiere di mistrà

1 etto di zucchero

1 pizzico di sale

Esecuzione

Sciogliere nel latte tiepido il lievito di birra, mescolare tutto bene con farina q. b. e ricavarne una sfoglia.

Spolverare in superficie con un etto di zucchero mescolato insieme alla buccia grattuggiata di un limone o un arancio.

Ripiegare la sfoglia su se stessa, tagliarla a strisce larghe 2 cm.

Friggere in abbondante olio extra vergine di oliva Solivo.

CONSIGLIO

I limoncini devono essere mangiati quasi caldi per essere meglio apprezzati

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