Olivo Matto

E se si iniziasse a parlare di una Igp Puglia per l’olio?

Luigi Caricato

E se si iniziasse a parlare di una Igp Puglia per l’olio?

Una notizia deprimente è stata pubblicata a mia firma sull’ultimo numero del settimanale Teatro Naturale. L’articolo, dai toni entusiastici, nel titolo e nel sommarietto, è impostato in modo tale da trarre subito in inganno il lettore. Già, perché il titolo invoglia a leggere (Grande successo per l’olio Dop Puglia), ma man mano che si procede con la lettura si scopre che la notizia non è tra le più felici.

Non sto qui a riassumere il mio articolo, si fa prima a leggerlo. La lettura serve tra l’altro per capire lo stato della realtà in cui ci si muove oggi. Con quale spirito. Questa mattina per esempio ricevo una telefonata da un bravo e serio produttore del Nord della Puglia, piuttosto preoccupato per le sorti delle vere Dop pugliesi, e in particolare per quella a marchio “Terra di Bari”. C’è qualcuno – mi ha confidato con una punta di malcelata amarezza il produttore – che sta speculando sugli oli Dop “Terra di Bari”. E quel qualcuno magari si scopre che non coincide nemmeno con il nome di una sola azienda, purtroppo, ma con più di una. Quel qualcuno spaccerebbe oli Dop “Terra di Bari” a prezzi inverosimilmente stracciati, in particolare all’estero.

Sono per davvero oli baresi o presunti baresi? Il produttore allarmato di questa mattina mette la pulce nell’orecchio: e se fossero extra vergini made in Sagna spacciati per oli baresi?

Il sospetto è legittimo.

Intanto, via facebook, un noto esperto di marketing dell’olio, Massimo Occhinegro, mi invita, attraverso Olio Officina, a sostenere piuttosto l’idea di salvaguardare la Puglia e di sostenere la causa di istituire, il prima possibile, una Igp “Puglia” per l’olio extra vergine di oliva, visto che la regione ha un nome che attrae molti consumatori, soprattutto all’estero.

Detto fatto, eccomi qui con un post sul tema in questione.

Riporto per pura cronaca quanto ha scritto nel messaggio fb Massimo Occhinegro:

A quando l’Igp vero, italiano, pugliese? Da Presidente del Comitato promotore, nominato nel 2003 presso la Regione Puglia, chiedo una PETIZIONE . . . .all’ americana.

Per le adesioni: www.olivomatto.it.

@ Luigi, scusami se uso il tuo blog!

Aderite, aderite, aderite.

Vogliamo salvare o no il Made in Italy? E perché la regione più produttiva non deve fregiarsi di una Indicazione geografica protetta e non poterne avere attestazione di origine una seria?

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