Ho conosciuto personalmente il poeta Elio Fiore. E’ stato molto bello frequentarlo. Me lo aveva presentato un’altra poetessa, che ricordo con tanto affetto: Elvira Battaini. Né Elio, né Elvira sono più tra noi. Restano però i loro versi; e quest’oggi che non ho avuto modo di soffermarmi sul blog, essendo stato impegnato nel fare lezione d’olio a Chiuro, presso Enolora, vi dedico perciò i versi di un “Canto sabino” fra i verdi ulivi.
Canto sabino
Nel paese di Poggio Catino
cantano quattro sabine e lavano
cantano nel fiume fra i verdi ulivi:
Se nessuno mi vorrà
olio non ci sarà: bene
e terra il male ingoierà.
E se mi sposerò
un re sia marito per me.
Nel paese dove un vulcano dorme
e una fanciulla coglie
fragole, tra le ossa
sotto i fichi cantano:
Se nessuno mi vorrà
olio non ci sarà.
Né scioglierò i capelli
benedetti in acqua piovana
baciati dal sole di menta.
Nel paese dall’ampio sguardo,
dove fanciulla una madre sicura cantava:
E se nessuno mi vorrà
sulla testa mi metterò le bacche,
e la vendemmia sarà uva
prima della rugiada:
ahi, che amarore per i miei nemici!
E, se mi sposerò,
un re sia marito per me.
Ahi che amarore per i miei nemici!
Elio Fiore
Dialoghi per non morire, All’insegna del pesce d’oro, Milano 1989
Per chi voglia approfondire la conoscenza del poeta Elio Fiore consiglio di seguire “In purissimo azzurro“, rivista di letterature & dintorni fondata e diretta da Maria Di Lorenzo, da cui è tratta la foto del post odierno.
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