Olivo Matto

Gli oli del Pisano chiedono visibilità

Luigi Caricato

Gli oli del Pisano chiedono visibilità

La Toscana dell’olivo e dell’olio è famosa, tutti ne riconoscono il prestigio. Alcuni suoi areali produttivi sono veri punti di riferimento mondiali. Ci sono tuttavia zone meno conosciute, e tra queste l’area del Pisano. Che non è ancora sufficientemente valorizzata per quel che merita. Eppure qui vi sono produzioni d’eccellenza. Ne avevo segnalata in particolare una nei mesi scorsi, su Olio Officina: la Fattoria Monti. Ora è comunque possibile consultare una selezione dell’olivagione 2011 attraverso una pubblicazione messa in piedi dalla locale Camera di Commercio.

Dietro tale pubblicazione c’è l’egregio lavoro condotto dal capo panel Luciano Scarselli e dal Comitato d’assaggio interprofessionale della Camera di Commercio di Pisa, oltre che dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa. Per richiederne copia chiamate le’ente camerale pisano: tel. 050 512230, oppure scrivete all’indirizzo: agricoltura@pi.camcom.it

La responsabile dell’Ufficio agricoltura e tutela delle produzioni tipiche è la dottoressa Maria Tavella.

Il territorio comprende quattro zone di produzione, ma la coltivazione dell’olivo è presente nella maggior parte dei comuni della provincia. Le zone di produzione sono state definite in base alle caratteristiche geomorfologiche del territorio, e sono:

> la zona dei monti pisani

> la zona delle colline litoranee

> la zona delle colline interne

> e infine la zona del val di Cecina

Al momento non esiste una Dop che tuteli il territorio, ma vi è l’Igp Toscano con indicazione geografica “Monti Pisani” riservata ai comuni di Buti, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano e Vecchiano. Le varietà di olive contemplate nel disciplinare di produzione comprendono le cultivar Frantoio, Leccino e Razzo.

Io consiglio caldamente di provare l’olio monovarietale Razzo: straordinariamente seducente, potente nelle sue note sensoriali. Che aspettate a provarne la bontà?

Intanto, per chi voglia approfondire l’area pisana dell’olio, esiste una specifica strada dell’olio. Non solo, chi appartiene alla vasta e qualificata schiera di lettori del mensile “La Cucina Italiana”, sappia che nel numero di marzo 2009 è uscito a mia firma un ampio articolo di due pagine sugli oli pisani. Aveva tra l’altro segnalato tre oli:

> il “Privilegio” Igp Toscano del Consorzio Produttori Olio delle Colline di Pisa a Forcoli,

> l’omonimo olio del Frantoio dei Colli Toscani a Volterra,

> e il “Rubesto”, dell’Azienda agricola Sada di Casale Marittimo.

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