Olivo Matto

Gli oli italiani sono quasi tutti sofisticati

Luigi Caricato

E’ pazzesco, l’Italia non conosce più il senso del limite. E’ un Paese ormai alla deriva, invaso com’è da soggetti che farebbero meglio a star zitti. Per il bene di se stessi – prima di tutto. Per il bene del Paese – va anche detto. Per il bene del buon nome dell’olio italiano – aggiungo. Il silenzio – si sa – è oro: è sempre la strada giusta da intraprendere, soprattutto quando si ha a che fare con questioni delicate e non si ha la robustezza di pensiero necessaria per affrontarle. Purtroppo c’è sempre qualcuno che si autoproclama “maestro”, senza comprendere il significato e la responsabilità di tale parola. E così, sfogliando la rassegna stampa relativa alle diffamanti accuse del New York Times ai danni dell’olio italiano, un presunto esperto che si autoproclama maestrod’olio, alla domanda di Mirta Oregna per LeiFoodie (I Consorzi dell’olio, di fronte a questa infografica, sono insorti lamentando il danno di immagine. È d’accordo?) risponde:

«In verità questa infografica contiene anche un errore: magari l’olio italiano sofisticato fosse solo il 67%! Noi pensiamo che raggiunga il 90%. Ricordiamoci che in Italia il vino più venduto è quello nei brick di tetrapak, poi esistono le altre fasce e si sale con la qualità, ma nessuno discute più perché è abbastanza chiaro quale livello di qualità si sceglie e si acquista. Questo nell’olio non è ancora successo: è una grande melma, dove ci sono 5 multinazionali, 100 industrie che lavorano e altrettante che imbottigliano. Ma alla fine non è ben chiaro il tracciato di tutta la filiera, dalle olive nel campo allo scaffale del supermercato».

Chi mi conosce sa bene che non accetto la mistificazione. Io sostengo che ci sia sempre un limite al decoro. Affermare che l’olio italiano sia sofisticato per almeno il 90 per cento dei casi, non ha nemmeno bisogno di essere commentato. E tralasciamo pure il resto delle dichiarazioni. Non è accettabile una disinformazione così inconsistente, così insignificante.

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