Olivo Matto

Il vero olivicoltore e frantoiano sostiene il progetto Olio Officina

Luigi Caricato

Il vero olivicoltore e frantoiano sostiene il progetto Olio Officina

Spesso e volentieri si pensa all’olio come prodotto finito, ma si trascura ciò che vi sta dietro: la pianta dell’olivo. Non solo. Ciò che soprattutto si ignora, o si tende a metter in secondo piano, è la fatica che sta dietro all’atto del coltivare le piante per ricavarci le olive. Ciò che più di ogni altra cosa si ignora, è che dietro l’olio che entra in bottiglia c’è tutta una lunga storia da raccontare. Ecco, con Olio Officina Food Festival, io sto compiendo proprio questa operazione. Impegnarmi a tutto tondo per dare corpo e voce a chi ama l’olivo e lavora per produrre non una semplice e generica merce, una massa oleosa buona per condire, come tanti altri oli in circolazione, ma per realizzare un prodotto culturale, come fosse un’opera d’arte. Per crederci, occorre sostenere tale processo culturale. Dietro a Olio Officina c’è un progetto, chi non lo sostiene e non ci crede continuerà a produrre olio, ma senza valore aggiunto, senza una storia alle spalle, senza un substrato culturale, senza una vera identità forte. Perché l’identità, credetemi, non la garantisce solo il territorio, ma chi quel territorio lo vive e ne esprime la piena essenza. Accolgo a braccia aperte gli olivicoltori e i frantoiani illuminati che comprendono, o comprenderanno, il senso profondo di questo mio percorso. Sostenere significa non tirarsi indietro quando si è chiamati ad agire in prima persona, da soggetti adulti.

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