Olivo Matto

In alta quota l’olio prende il nome di Taggialto

Luigi Caricato

In alta quota l’olio prende il nome di Taggialto

Tra poche ore incontrerò Giuseppe Stagnitto e Flavio Lenardon, due folli innamorati dell’olio e del territorio in cui operano ormai da tempo con grande determinazione e inventiva – in Liguria, nell’imperiese. I due costituiscono una coppia affiatata. Sono veri trascinatori, capaci di coinvolgere, nel loro sogno di una rinascenza dell’olivicoltura di montagna, gli anziani e nel contempo anche i giovani. Di loro ho già parlato quest’estate, segnalando il progetto TreeDream e l’impegno a lanciare di conseguenza Save the roots, con un solo imperativo: la rinascita e la tutela dell’olivicoltura ligure di montagna. E’ evidente che per premiare tale impegno mi sembra giusto recensire il loro olio: il Taggialto, appunto. L’azienda di Giuseppe Stagnitto e Flavio Lenardon ha nome I Tesori della Costa.

SAGGIO ASSAGGIO

Taggialto, olivagione 2011, da olive Taggiasca in purezza

Alla vista è giallo oro e limpido. Al naso si apre con profumi fruttati leggeri con richiami netti all’oliva e con sentori di mela bianca matura e mandorla. Al palato ha buona fluidità e morbidezza, una immediata sensazione dolce al primo impatto, e una lieve nota amara e piccante successiva, con sensazioni gustative vegetali di carciofo. In chiusura, infine, nelle sensazioni retro-olfattive, la mandorla e l’erba di campo.

L’ABBINAMENTO

Con testaroli olio e formaggio, insalata di mare, tagliata di manzo con salsa di capperi e acciughe.

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