Olivo Matto

La mia battaglia contro le oliere

Luigi Caricato

La mia battaglia contro le oliere

La qualità di un extra vergine? E’ un impegno duro, non facile. Non è sufficiente frangere le olive per ottenere un buon olio. Occorrono impegno e capacità professionale, investimenti e cure. Tante cure. Per questo, dopo le molte attenzioni, non si può accettare che nei pubblici esercizi si continui con la solita storia delle ampolline. Per fortuna che la mia battaglia contro le oliere sia finita in qualche modo bene. Ora c’è una legge che le vieta, è una mia piccola vittoria personale. Sono stato io l’ispiratore di tale campagna per l’abolizione delle oliere. Tutto è partito il 26 febbraio 2005. In un articolo su Teatro Naturale insisto sul mio proposito > E’ inconcepibile che nell’anno 2005 si continui assurdamente a presentare l’olio extra vergine di oliva (o presunto tale) nelle balordissime ampolline. Si sa bene che l’olio di qualità viene inevitabilmente a degradarsi quando viene immesso in un contenitore in vetro chiaro, lasciato per giunta aperto, a contatto con l’aria ed esposto alla violenza della luce.

Quindi, ad alcuni mesi di distanza, accade che tale principio diventa legge dello Stato: il primo marzo 2006 il Senato della Repubblica italiana ha approvato e convertito in legge il decreto legge 10 gennaio 2006, n. 2, recante interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d’impresa, testo nel quale era contemplato il divieto di presentare ampolle d’olio di oliva nei pubblici esercizi.

In questo testo, la parte riguardante la presentazione al pubblico dell’olio di oliva rientra nel 4-quater. Al fine di prevenire le frodi nel commercio dell’olio di oliva ed assicurare una migliore informazione ai consumatori, è fatto divieto ai pubblici esercizi di proporre al consumo, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, olio di oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa vigente.

E, nel 4-quinquies: In caso di violazione delle disposizioni di cui al comma 4-quater, si applica a carico degli esercenti la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000 a euro 3.000..

Per ulteriori dettagli, c’è un articolo che ne spiega i dettagli. Sempre su Teatro Naturale. Ma la storia non è andata a finire bene, ci sono alcune anomalie che rendono debole la legge, per un’errore da parte di chi ha preso spunto dalla mia iniziativa, modificandone però alcuni punti. Ma di questo scriverò più avanti. E voi, cosa ne pensate? Provate a prendere visione della mia proposta di legge, e del testo invece ch’è diventato di fatto norma dello Stato. Leggendo con attenzione i due testi, si noterà la differenza.

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