Olivo Matto

La scelta di un olio extra vergine di oliva. Tutto si gioca sull’assaggio

Luigi Caricato

La scelta di un olio extra vergine di oliva. Tutto si gioca sull’assaggio

La valutazione sensoriale di un olio extra vergine di oliva è un’operazione fondamentale, da cui non si può prescindere. La bontà di un olio va percepita esclusivamente attraverso l’assaggio. Le indicazioni riportate in etichetta servono, sì, ma a ben poco. Per questo, imparate tutti ad assaggiare l’olio. Su “La Cucina Italiana” di gennaio, compare un fotoservizio di tre pagine in cui insegno l’arte dell’assaggio.

E, ricordate: l’approccio diretto con il prodotto, è la vera e unica strada maestra per scegliere correttamente un olio, come pure qualsiasi altro alimento.

L’etichetta, lo ripeto, va tenuta d’occhio, ma non basta.

D’altra parte, se qualcuno intende imborgliarvi, la prima attenzione la rivolgerà proprio alla cura dell’etichetta perché sia credibile, così da tranquillizzarvi in tutto.

L’acquisto di un olio – non smetterò mai di dirlo, non può essere effettuato valutando il solo parametro prezzo, alquanto discutibile e controverso, e affidandosi soltanto al prodotto cosiddetto private label, o alla marca più pubblicizzata e massicciamente presente sugli scaffali.

La scelta dell’olio si deve fondare solo sull’assaggio. Acquistate tutte le bottiglie, una per volta, e appuntate le vostre personali sensazioni.

Andate dunque in edicola, troverete le istruzioni per l’uso.

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