Olivo Matto

Le viti mozzate di Bruno Vespa non sono le sole

Luigi Caricato

Finalmente la notorietà del personaggio televisivo ha messo in evidenza lo stato di anarchia in cui versano le nostre campagne, soprattutto al sud. È stato sufficiente un danno, pur minimo, a settanta ceppi di vite Primitivo, mozzati in alto, perché l’atto intimidatorio, o comunque il gesto vandalico che sia, venisse finalmente portato alla ribalta della cronaca, mettendo così in luce una anomalia che è invece ormai una prassi quotidiana. Le viti mozzate di Bruno Vespa non sono però le sole.

Nessuno purtroppo denuncia lo stato di abbandono delle campagne, luoghi che si trasformano in terra di nessuno, dove non vige alcuna legge, in parte per la criminalità imperante, in parte per la maleducazione di cittadini e di alcuni lavoratori perlopiù del settore edile che trovano campo libero nel gettare rifiuti nelle campagne coltivate o nelle strade inter poderali.

Sono decenni che gli agricoltori subiscono danni di varia natura, tra furti di attrezzature e macchine, razzia di raccolti, sfregi alle strutture, discariche abusive di liquami e rifiuti ingombranti e nocivi, danneggiamenti estorsivi, e molto altro ancora, compreso l’esercizio della prostituzione. Si tratta di una serie molto articolata di atti perpetrati ai danni delle proprietà e delle persone che non subiscono però alcuna azione di contrasto da parte delle istituzioni, e di cui non si scrive nulla sui giornali, lasciando pertanto le campagne nel più totale stato di degrado e gli agricoltori in una perversa condizione di solitudine, intimoriti come sono al punto da non denunciare, a volte, tranne quando non si verifichino danni gravi e irreparabili. Le stesse forze di polizia sono colpevoli di non sorvegliare le campagne, come se non esistessero, come se gli agricoltori non pagassero le tasse e non fossero anch’essi cittadini di questo Paese.

Le stesse istruzioni, dunque, sono pesantemente colpevoli di non curare il proprio paesaggio. Tutti parlano di agricoltura, ma restano inerti, poco sensibili come sono verso un fenomeno di degrado che sta invece diventando sempre più crescente e invasivo.

Il fatto in questione si è verificato in Puglia, in una tenuta di proprietà del conduttore televisivo Bruno Vespa, a Lizzano, in provincia di Taranto. Se è emerso, tra i tanti abusi che si consumano nel silenzio generale, è solo per via della celebrità del personaggio, ma nella eccezionalità dell’accaduto, questa è senz’altro l’occasione buona per iniziare ad affrontare un tema nei confronti del quale si è rimasti per troppo tempo insensibili, proprio perché di fatto, al di là dei tanti proclami, interessa veramente a pochi l’agricoltura, perché, piaccia o meno la verità, tutto il mondo agricolo è stata abbandonato al proprio destino, perfino dalle stesse organizzazioni di categoria.

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