Olivo Matto

Oltre la tradizione. Un volto nuovo per l’extra vergine

Luigi Caricato

Oltre la tradizione. Un volto nuovo per l’extra vergine

Il futuro dell’olio ricavato dalle olive va scritto oggi, non può più essere rimandato a domani. Nel contesto operativo attuale, in cui ci si muove un po’ a fatica sul mercato, è necessario voltare urgentemente pagina, perché non basta più ancorarsi alla tradizione. Non so se tutti lo hanno capito, ma ci vuole più inventiva e soprattutto progettualità. Tutti invocano qualcosa di nuovo, ma nessuno ancora immagina cosa ci si debba inventare per andare concretamente al di là del già noto. E’ quel che si domanderanno nel corso della prossima edizione del Simei ed Enovitis i relatori che parteciperanno al convegno che sto organizzando in questi giorni. L’appuntamento è fissato per venerdi 25 novembre, e nessuno, credetemi, può mancare.

La questione d’altronde non è affatto secondaria. E’ in gioco la buona tenuta del nostro comparto olivicolo e oleario. Sì, perchè a distanza di cinquantuno anni dall’introduzione della categoria merceologica olio extra vergine di oliva; e a vent’anni dall’introduzione, tramite regolamento comunitario, dell’analisi sensoriale degli oli di oliva; e, non ultimo, a vent’anni dall’istituzione, il prossimo 2012, delle denominazioni di origine per l’olio, non è più tempo di restare immobili, replicando vecchi modelli e formule ormai inefficaci.

Indicare nuove strade da percorrere, è questo il proposito, ma non è un compito agevole. Nonostante tale limite, occorre pur apportare qualcosa di nuovo, in un mercato dell’olio da un lato promettente, perché si sta estendendo sempre più nettamente verso nuovi confini e nuovi popoli, dall’altro lato piuttosto stanco e maturo, in particolare nei Paesi tradizionali del Sud Europa, dove, con qualche malcelata preoccupazione, un prodotto da tutti ormai considerato un functional food, è stato paradossalmente declassato, sugli scaffali, alla stregua di prodotto civetta, diventando così a tutti gli effetti una generica commodity.

Quali strategie sono allora possibili? E’ ancora plausibile una innovazione di prodotto?

Prossimamente vi comunico i dettagli del convegno, con i nomi dei relatori. Intanto, buon olio a tutti.

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