Olivo Matto

Osservatori speciali

Luigi Caricato

Avete presente gli anziani che da pensionati acquisiscono di diritto e di fatto il ruolo di “osservatori speciali”? Li vedete sempre all’opera, ligi ed emotivamente coinvolti, posti davanti ai cantieri, poco importa se nei pressi di un palazzo di nuova costruzione o per rapidi lavori in corso in ragione dell’asfaltatura di una strada o per la riparazione di un guasto ai tubi del gas o per altre e ulteriori necessità. Sono lì, vigili, e non mollano mai.

Senza la loro presenza, ogni operazione non potrebbe andare a buon fine. Questa mattina ne ho avuto piena conferma quando, vinta la mia conclamata pigrizia, ho provveduto a versare, dopo oltre un mese di carenza, l’acqua con il detergente nel serbatoio del liquido tergicristalli della mia automobile. Ero per strada, l’auto parcheggiata alla perfezione, che non ho fatto neppure in tempo a fissare l’asticella del cofano per bloccarlo, che subito ho notato la testa di un uomo, nemmeno tanto anziano, spuntarmi vicino con ogni cura, senza disturbare, pronto a verificare una pur banalissima quanto noiosa operazione.

Silenzioso, assorto, partecipe, forse consapevole che senza la sua presenza nulla può effettivamente accadere. Neanche un buon giorno o un minimo cenno di saluto, da parte sua, solo tanta curiosità, quella che contraddistingue tutti gli osservatori speciali in missione in ogni angolo del mondo.

Ci sono voluti appena due minuti d’orologio, il tempo di versare poco meno di tre litri d’acqua, ma per quel poco di tempo ho reso felice un uomo, rendendolo protagonista, seppure in modo indiretto e occasionale, di un intervento che non potevo evidentemente svolgere in solitudine. D’altra parte, che vita sarebbe, la nostra, senza l’apporto psicologico e spirituale di un osservatore speciale?

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