Olivo Matto

Polenta fritta a Bari. Già, ma con quale olio?

Luigi Caricato

Polenta fritta a Bari. Già, ma con quale olio?

Sono in Puglia, e ogni volta che vi soggiorno ho sempre desiderio di leggere, o rileggere, qualche libro che faccia riferimento alla mia terra, la regione in cui sono nato. E così, anche se ho poco da spartire con il nord della Puglia, essendo nato e vissuto nel Salento fino al 1984, quest’oggi ho ripreso la lettura di un libro di Gianrico Carofiglio con alcuni riferimenti a una specialità tipica della cucina di strada barese: le sgagliozze fritte. Ed ecco a voi un brano tratto da Né qui né altrove. Una notte a Bari, edito nel 2008 da Laterza, nella bella collana “Contromano”. Solo alcune righe, giusto per entrare in piena sintonia con la realtà.

Paolo ruppe il silenzio.

“Ci stanno ancora quelli che friggono le sgagliozze?”

Mi fece un effetto strano sentirgli pronunciare quelle parole antiche. Le sgagliozze sono sottili fette di polenta, fritte in olio di freni per tir (o in qualcosa che gli assomiglia molto) e vendute a Bari Vecchia, per strada. Tipico e buonissimo cibo da strada barese. Salutare come il crack.

Quando spiego cosa siano le sgagliozze l’immediata (e del tutto legittima) domanda è sempre: cosa c’entra la polenta con Bari? Voglio dire: ti aspetteresti che la polenta fritta sia il tipico street food di Ponte di Legno o Pergine Valsugana. A Bari, attenendoci a categorie un po’ ovvie, per strada, nei cartocci di carta da panificio, dovrebbero vendere le cozze fritte.

Sta di fatto però che nella città vecchia da sempre ci sono questi personaggi pittoreschi che friggono fettine di polenta e le vendono, alla faccia dell’ente nazionale per la protezione del fegato.

“Ci stanno ancora” risposi, “sotto la Muraglia vicino a San Nicola e a Piazza Mercantile, stanno”.

“Le sgagliozze. Assurdo. Non dicevo questa parola da venticinque anni e adesso che l’ho pronunciata mi sta facendo venire in mente tante cose che mi ero dimenticato.

A cominciare dall’odore tremendo che veniva da quell’olio. C’era una vecchia che vendeva le più buone di tutte”

Gianrico Carofiglio

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