Olivo Matto

Stolti o mascalzoni?

Luigi Caricato

Non vedo altra giustificazione razionale di fronte all’ossessione burocratica che sta investendo l’Italia, rendendola vittima di se stessa.
Se notate, non c’è giorno in cui non ci si lamenti dell’enorme carico burocratico; ma l’aspetto più paradossale, è che sono proprio gli artefici della burocrazia – e di conseguenza proprio chi di fatto la concepisce e la rende realtà concreta attraverso leggi e regolamenti – a lamentarsene più di altri, sostenendo che a continuare su questa strada perversa non sarà più possibile continuare ad andare avanti.

Tutto ciò appare insensato. Come è possibile che proprio chi vive di burocrazia se ne lamenti?
Ritengo si tratti solo di un atteggiamento studiato ad arte, utile occasione per schernirsi e deresponsabilizzarsi. Un po’ per dire “non c’entro nulla, ne sono vittima anch’io”; e così, colloquiando con quanti si trovano a gestire la burocrazia in prima persona, negli uffici preposti, raccolgo ogni volta, dai diretti interessati, confidenze stravaganti, per non dire assurde, se non addirittura grottesche.

Perché siamo schiavi della burocrazia, se alla fine a pagare è tutto il Paese? Me lo sono sempre chiesto. Il ministro delle Politiche agricole Martina ha sostenuto proprio di recente che l’attesa di 19 giorni in dogana per coloro che esportano merci sono troppi. Ecco, chiunque – non è necessario essere ministri della Repubblica italiana per comprenderlo – sa bene che la burocrazia riesce a spegnere e contrastare ogni libera iniziativa, non solo di natura commerciale. Perché allora accanirsi fino all’inverosimile? E, soprattutto, perché non si riesce a venire mai a capo di nulla?

Ho due opzioni, che spero siano convincenti.
La prima: ci troviamo di fronte a persone stolte che non capiscono.
La seconda: ci troviamo dinanzi a mascalzoni consapevoli, che fanno i furbi, ed esercitano e gestiscono in tal modo un proprio potere – perfino nell’emettere dei certificati.

Non ci vuole molto a capire che è proprio attraverso la burocrazia la via più facile e immediata per favorire i corrotti e i criminali, bloccando per contro le persone per bene. Quest’ultime, o resistono, senza espatriare, nella certezza assoluta di non poter mai essere né competitivi, né felici, o cedono mestamente il passo, da vittime sacrificali di un’Italia governata in parte da stolti, in parte da mascalzoni. Non vedo altre risposte, se non queste due possibili opzioni.

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