Cento anni del Frantoio Salvagno da incorniciare
Il 2023 sarà ricordato per il centenario dell’impresa fondata nel 1923 - alle porte di Verona, a Nesente - da Gioacchino Salvagno. A distanza di tanti anni, il figlio del fondatore, Giovanni, con la moglie Elena e le figlie Cristina e Francesca, ne hanno ripercorso la storia con un libro, Le nostre vite per l’olio, edito da Olio Officina. Una impresa di famiglia che ha ancora molto da raccontare
Un libro assolutamente da leggere, perché ci riporta il percorso compiuto da una storica famiglia di oleari nel Veneto, in un tempo in cui l’olio non era ancora olio extra vergine di oliva e non vi era ancora l’attenzione che questo prezioso grasso alimentare ha via via assunto nel corso degli ultimi decenni. Il libro – Le nostre vite per l’olio, edito da Olio Officina – lo si può trovare cliccando QUI. Nel frattempo riportiamo di seguito il testo integrale dell’introduzione, a firma di Luigi Caricato.
Cento anni sono tanti. Celebrarli ci riporta a ripercorrerli tutti con uno sguardo panoramico retroattivo e proiettato nel medesimo tempo al futuro. È un atto per certi versi dovuto, festeggiare un traguardo così significativo: cento, è un numero tondo. Fa riflettere, serve anche per fare il punto di un percorso che si è svolto tutto all’interno di un nucleo familiare. Non si può mettere in sordina il centesimo anno di attività di una azienda la cui proprietà e gestione rimanda a un’unica famiglia. Soprattutto di questi tempi così aperti alle rievocazioni e tanto inclini a esaltare la longevità di un’attività d’impresa.
Visti da fuori, questi cento anni, oltre che dall’interno della stessa famiglia, sono da considerare un valore e un punto di forza. Significa che c’è stata una progettualità. Che c’è stata una visione. Che c’è stato un impegno corale. Che c’è stata una passione che ha mosso all’unisono due distinte realtà che si sono fuse insieme: quella familiare composta dalla comunità d’anime che si ritrova rappresentata dal cognome Salvagno, e quella societaria che rimanda al brand Frantoio Salvagno. Da un lato, l’ambito privato; dall’altro, l’ambito pubblico, il che si traduce, quest’ultimo, nel rendere conto del fatto che se non vi è una economia che sorregga tale impresa, tutto si sfalda.
I Salvagno sono riusciti magistralmente nell’intento di portare avanti questo progetto, e anche intimo desiderio, del fondatore Gioacchino, in piena armonia, senza che vi siano squilibri tra l’unità familiare e la società che fa capo all’attività economica dell’impresa olearia. In questo contesto è anche un dovere morale, in realtà, non trascurare un anniversario così importante come lo è appunto l’anniversario dei cento anni dalla fondazione.
Sono cento anni da incorniciare e da celebrare. Lo si fa per tante ragioni. Per lasciare memoria futura. Per rievocare nel dettaglio tutti gli anni trascorsi attraverso il diretto racconto degli stessi protagonisti. Per trasmettere tutte le possibili emozioni e per trasferirle anche in coloro che la famiglia Salvagno l’ha conosciuta soltanto per l’olio di cui fruiscono a tavola.
Non è frequente assistere ad aziende familiari così solide, unite e coese. Se da una parte è una caratteristica tutta italiana avere imprese a conduzione familiare, dall’altra, queste imprese si spengono lentamente proprio perché perdono l’impulso originario e le motivazioni dei fondatori. In una società, come quella attuale, e in un contesto economico che si evolve rapidamente, vorticoso e vorace, molte di queste imprese nel tempo si sfaldano. Ciò che ho scorto nella storia della famiglia Salvagno, è la medesima intensità che era nell’animo di Gioacchino Salvagno.
È stato encomiabile il lavoro svolto dalla seconda generazione, rappresentata egregiamente da Giovanni Salvagno, insieme con la moglie Elena Generale. La terza generazione, con Cristina e Francesca Salvagno, è nata respirando la stessa aria di famiglia, e porta con sé, evidente, la stessa volontà di costruire, la stessa visione, lo stesso desiderio di proseguire come fosse ancora il tempo dell’inizio. Resta pur sempre una sfida, cento anni portano con sé una responsabilità grande, quella di continuare, tanto più in un contesto economico, ambientale e sociale arduo come quello attuale, ma questo centenario è l’occasione per dare il via a un nuovo inizio, con l’auspicio di assistere a molti altri anni di operosa e creativa attività imprenditoriale e familiare.
Sono cento anni tutti da incorniciare, avverto tutte le emozioni dei Salvagno, e anche io sono felice per loro, che li conosco e frequento da oltre due decenni. La storia dell’olio in Italia è una storia di famiglie. I Salvagno portano in alto magistralmente la bandiera delle imprese familiari olearie. Da parte mia, l’augurio di tanto bene e di tanto futuro. Questa storia di famiglia è una bella pagina di storia.
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