Saperi

Il costruttore di piste

Narrazioni. Aveva solo dodici anni ed era già il più abile di tutto il bagno Tirreno. Era una grande emozione quando si metteva all’opera. Tutti seguivano estasiati. Pochi erano ammessi a collaborare. Le bambine impazzivano per lui. Il costruttore crebbe. La sua vita simile alle sue piste: tutta sottopassi, curve a U, cunette, tornanti. Nessun rettilineo, però

Mariapia Frigerio

Il costruttore di piste

Aveva solo dodici anni ed era già il più abile costruttore di piste di tutto il bagno Tirreno. Era una grande emozione quando si metteva all’opera, perché, a suo modo, di vera e propria opera si trattava. Tutti i ragazzini della spiaggia seguivano estasiati. Pochi erano ammessi a collaborare. Le bambine impazzivano per lui.

Iniziava sempre col cercare qualche bambino che si lasciasse trascinare per segnare il percorso sulla spiaggia. Poi la pista veniva bagnata con secchielli di acqua di mare e battuta dalle sue mani esperte. Immancabili erano il sottopasso, la curva a U, la cunetta, i tornanti della montagnola con la relativa caduta nel cratere che riportava la pallina in pista.

Lui aveva sempre quella verde, con Anquetil. La colpiva con il dito medio e la faceva rotolare nel sottopasso, nella curva a U, sulla cunetta, sui tornanti della montagnola. Poi, quando dal cratere ricadeva in pista, dava l’ultimo colpo. Il suo dito medio si staccava dal pollice e colpiva la pallina con la spinta decisiva per percorrere il lungo rettilineo e tagliare il traguardo.

Era quasi sempre il vincitore oltre che il costruttore.
Terminata la gara, il caldo del sole faceva perdere fisionomia alla pista. E verso sera le piccole onde della battima completavano l’opera. Della pista non restava più traccia.

Il costruttore crebbe. La sua vita simile alle sue piste: tutta sottopassi, curve a U, cunette, tornanti. Nessun rettilineo, però. Lui continuava a vincere, anche senza Anquetil.
Vinceva incarichi di prestigio, posti di lavoro invidiabili con inaspettate curve a U, difficili cunette, pericolosi tornanti. Poi c’erano le donne: tante e tutte importanti. Mai una comune.
Le onde della battima anche della sua vita non lasceranno traccia.

Lucca, 11 marzo 2009

La foto di apertura è di Mariapia Frigerio

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