Saperi

Il minimo sindacale? 10 euro

Spendere il giusto per un olio extra vergine di oliva: anche più di 10 euro, sostiene il giornalista Tommaso Farina. Il quale in casa sua, da bambino vissuto in Lombardia, vedeva quasi solo olio di oliva, seppure non extra vergine

L. C.

Il minimo sindacale? 10 euro

Nella foto di apertura lo vedete ritratto al fianco di Edoardo Raspelli. Giornalista, scrive per il quotidiano Libero e collabora con i periodici Tempi e Papillon, oltre che con Il Cucchiaio d’Argento.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?

Dunque: io ho 33 anni, nato e cresciuto al nord. I miei ricordi di olio sono piuttosto sfumati, da bambino degli anni Ottanta. So solo dire che in casa mia, già all’epoca, si vedeva quasi solo olio d’oliva, seppur non extravergine, e al massimo olio di mais della famosa marca. Mai visto olio di semi o di girasole.

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?

Debbo ammettere, con rammarico, di non essermi troppo soffermato da bambino. Tuttavia, la mia risposta più introspettiva e immaginaria che concreta è: no, non coincidono. Ma questa domanda, fatta a un’altra persona, darebbe una risposta diversa.

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?

Il profumo e la personalità.

Quanto sarebbe disposto a spendere per una bottiglia di extra vergine?

Il giusto. Anche più di 10 euro, che sarebbe forse il minimo sindacale.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?

Non ho una “norma” fissa. Diciamo che in casa dei miei familiari c’è fedeltà a un extravergine (non male) in bottiglie da un litro. Ma acquisiti estemporanei in un bel punto vendita sballano la statistica.

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?

Se dovessimo parlare semplicemente di condimento, direi proprio l’olio extra vergine d’oliva, senza se e senza ma, come direbbe il famoso sindacalista. Se invece dovessi dare una risposta all’uso del grasso in cucina, la faccenda cambierebbe. Ci sono cose che rendono al meglio se si parte dall’olio, ma per esempio il risotto, nella mia concezione, vuole assolutamente il burro. E per il ragù parto spessissimo da un battuto di lardo o dall’immarcescibile strutto.

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?

Sono giornalista professionista, e lavoro, come sempre, andando in cerca di ghiottonerie e prodotti che valga la pena di raccontare. E soprattutto di mangiare!

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia