Saperi

Il sorriso di Daniele Bordoni

Ora che è al di là delle nuvole, lo ricordiamo con rinnovato affetto. E’ stato un intellettuale raffinato, sempre pronto a nuove sfide. Ecco cosa ha scritto su temi forti e sempre attuali. Fino ad oggi siamo stati la civiltà del “tutto e subito”, ora occorre cambiare passo. Occorre iniziare a vedere le cose in una prospettiva diversa

L. C.

Il sorriso di Daniele Bordoni

Lo abbiamo perso improvvisamente, per un malore. Era il 20 settembre 2010. Si trovava in vacanza in Puglia, nel Salento. A Carovigno.

Ci manca. Abbiamo occasione di pensarlo sempre, perché l’occasione di rileggerlo non manca. Quando rovisto tra i tanti documenti che ho nel computer, spesso trovo i suoi preziosi contributi. Sono cibo per la mente.

Perché parlo al plurale? Perché chi segue Olio Officina Magazine e non è estraneo al mio percorso, i suoi scritti li ha letti tutti, seppure altrove. Per questo mi sembra giusto dire che l’abbiamo perso. Perché è una perdita comune.

Daniele Bordoni lascia un grande vuoto, incolmabile – scrissi allora di lui. Non sono frasi di circostanza. Con lui scompare un intellettuale di grande finezza e spessore. I suoi temi forti, quelli sui quali ha scritto, hanno riguardato per lo più il turismo e la sostenibilità ambientale.

Ecco alcuni suoi pensieri, così tanto attuali.

LA GIOVENTU’ NON E’ SOLO UN FATTO ANAGRAFICO

Si diventa vecchi solo nel momento in cui ci si convince che il meglio del mondo stia alle spalle e che il futuro non potrà mai essere “bello” come il passato. La gioventù non è un fatto solo anagrafico, anzi talvolta non lo è affatto. Sono le idee e il modo di esprimerle a dire se siamo giovani o no.

INSENSIBILITA’ COLLETTIVA DEGLI ITALIANI PER L’AMBIENTE?

Il nostro Paese è il più ricco al mondo per quel che riguarda beni artistici e culturali, ma i meno interessati alla loro conservazione sembrano essere proprio gli Italiani. Ciò non significa che non esistano associazioni o movimenti che si prefiggono lo scopo di tutelare e proteggere l’ambiente e il patrimonio di cultura, arte e tradizione, ma la loro opera è ancora lontana dal raggiungere un gran numero di persone, tale da costituire un forte movimento d’opinione in grado di incidere sulle attività incaute, quando non addirittura scellerate, nate dall’ignoranza e dall’insensibilità collettiva.

SCIOCCHEZZE AMBIENTALI

Presi dall’entusiastica esaltazione della sostenibilità, o forse colta l’opportunità di nuovi affari nel settore della sostenibilità ambientale, si sta assistendo, in qualche caso, a delle vere e proprie “sciocchezze ambientali”. Facciamo un esempio concreto: Una fabbrica, acciaieria o fonderia dismessa, che, per qualche ragione non si è voluta utilizzare come spazio di socializzazione, museale, congressuale o aggregativo, viene abbattuta. Il terreno potrebbe essere utilizzato con relativamente bassa spesa a verde pubblico in un’area poco dotata da questo punto di vista. Questa sarebbe la soluzione logica e ambientalmente positiva, ma non redditizia, secondo una visione strettamente economica a breve termine. Ecco quindi l’idea di coprire l’intero spazio di pannelli solari, messi in bella vista davanti al passaggio di tutti, rendendo l’area una fonte di reddito, ma sottraendo terreno utilizzabile, oltre che creando un danno paesaggistico.

TUTTO E SUBITO

Fino ad oggi siamo stati la civiltà del “tutto e subito” (mangiare veloce, carriera veloce, denaro facile…..) ora occorre cambiare passo. Occorre iniziare a vedere le cose in una prospettiva diversa. La nostra visione temporale arriva al massimo pochi anni davanti a noi e comunque mai oltre l’arco della nostra esistenza: dobbiamo cambiare e allungare la nostra prospettiva a 100, 150 o 200 anni e forse persino di più. Quello che normalmente facciamo riguarda lo spazio intorno a noi, o vicino a noi, nella nostra Regione, raramente nel nostro Stato: dobbiamo cambiare e guardare a quello che accade a 3, 4, 5, 6 mila chilometri di distanza e riflettere su quali conseguenze produrrà quello che facciamo qui e ora. Dobbiamo iniziare a pensare non solo come singoli individui, ma anche come razza umana, considerandoci parte di un tutto. Quello che accade oggi e che accadrà domani nel mondo riguarda anche noi.

NUOVE IDEE, NUOVE TENDENZE

Una cosa è certa. Sarà sempre più la gente comune, attraverso i vari strumenti tecnologici che via via si realizzeranno nel campo della comunicazione web ad avere il controllo sulle tendenze e sul futuro. Sempre meno i gruppi anche di grandi dimensioni, riusciranno a mantenere il controllo e l’influenza sulle decisioni comuni, dell’economia, della politica o di qualsiasi altro campo delle relazioni umane. Siamo tutti in una casa di vetro, è vero, dove siamo controllati passo passo, in ogni nostra azione, ma forse i controllori, vedranno ridursi il proprio potere proprio a seguito dell’evoluzione del mezzo stesso di comunicazione, che lascerà sempre di più al singolo il potere decisionale su cosa fare e alla collettività virtuale, quello di creare gruppi e movimenti di opinione, mettersi insieme e trasmettere nuove idee e nuove tendenze.

IL RUOLO EDUCATIVO DEL PARCO

Molte famiglie americane affidano i propri ragazzi e campi estivi presso i principali parchi e cercano sin da piccoli, di abituarli al mondo naturale e ad uno stile di vita più sano. Anche questo aspetto va tenuto in conto al momento di operare delle scelte. In fondo il ruolo educativo di un parco naturale può divenire un mezzo straordinario di crescita e di maturazione, soprattutto se indirizzato in questa direzione.

Daniele Bordoni

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