Saperi

L’olio di casa mia

Secondo Loredana Limone, autrice del romanzo Borgo propizio, il sapore dell’olio extra vergine di oliva deve essere corposo, ma non troppo, il giusto mix di densità e fluidità. Il prezzo? Sotto i dieci euro

L. C.

L’olio di casa mia

Loredana Limone, napoletana di adozione milanese, dopo una decina di libri tra fiabe e gastronomia, ha esordito nella narrativa con Borgo propizio (Guanda, 2012; Tea, 2013); premiato con la menzione speciale al Premio Fellini 2012, è stato tradotto in Spagna e prossimamente lo sarà in Germania e Bulgaria. Primo di una trilogia, il sequel è in pubblicazione presso Salani. Ha ideato e conduce il laboratorio di scrittura creativa gastronomica “Sapori letterari” di cui ha curato, partecipandovi, l’antologia omonima, con prefazione di Allan Bay.

Per chi ha avuto modo di ascoltarla a Olio Officina Food Festival, nel gennaio di quest’anno, troverà in questa intervista tutta la sua passione per l’olio extra vergine di oliva.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?

Più che di un’idea, parlerei di bei ricordi: il filo d’olio sulla fetta di pane con un pizzico di sale, ad esempio. Semplice, sano, autentico. L’olio di casa mia era (ed è) quello d’oliva; mia madre prediligeva l’olio buono, e lo ha “lasciato” a noi.

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?

Mi sembra che oggi niente sia più come una volta, e non lo dico per retorica. O forse semplicemente ciò che è stato durante l’infanzia ci apparirà sempre più bello.

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?

Il sapore, che deve essere corposo, ma non troppo. E il giusto mix di densità e di fluidità.

Quanto sarebbe disposta a spendere per una bottiglia di extra vergine?

L’instabilità di questo periodo e l’incertezza del futuro spingono la gente a voler spendere il meno possibile per qualsiasi cosa, e talvolta a tradire la marca preferita per un’altra, giudicata di pari livello ma in offerta. Mi sembra un peccato veniale, giustificabile. Diciamo sotto i 10 euro.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?

Compro l’olio al supermercato, quindi lo standard da 750 ml, talvolta il litro.

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?

Io sono mediterranea ed è ovvio che preferisca l’olio, che uso – extra vergine – prevalentemente a crudo: un occhio al gusto e un occhio alle calorie.

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando? E quale sarà il suo prossimo libro?

Come sa, ho dato vita al mondo di Borgo Propizio, un luogo letterario dove rifugiarsi, il cui primo libro è stato pubblicato da Guanda (attualmente è in libreria il tascabile TEA). Trattandosi di una trilogia, sono in attesa dell’uscita del secondo, prevista per la prossima primavera. Intanto sto completando il terzo romanzo.

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