Saperi

La grandezza d’animo

I valori che contano, alla fine, sono sempre i medesimi: la famiglia, e con essa tutto ciò che ne consegue. Ecco allora che i punti fermi ci sono per davvero, in un’epoca che sembra averli persi; ma non sempre, lo sappiamo bene, dietro a una famiglia vi sono le persone giuste, basta leggere le cronache. A rendere le famiglie uniche sono in realtà le persone. A volte queste sono proprio speciali e uniche, come lo è stata Nonna Pina. E così, il racconto di una esperienza personale, può diventare una esperienza condivisa, buon esempio cui aspirare per essere persone migliori

Clara Benfante

La grandezza d’animo

Riflettendo sul termine “famiglia” si pensa alla pace, all’amore, alla tranquillità e all’unione e Nonna Pina era tutte queste cose, soprattutto era l’unione, l’anello di congiunzione della nostra famiglia.

Nonna era una donna eccezionale, piccolina ma con un cuore immenso capace di amare anche chi non meritava questa dolce opportunità.

Chi ha avuto la fortuna di conoscerla sa che la sua più grande arte, oltre quella di fare del bene, era il saper dimenticare.

E già! Lei non provava e non ha mai provato rancore per nessuno, anzi nemmeno sapeva cosa significasse il termine rancore, semplicemente sapeva dimenticare, andare oltre la stupidità e la cattiveria della gente.

Purtroppo, dei tanti insegnamenti che mi ha impartito questo, il più importante, non sono riuscita ad apprenderlo e penso che non ci riuscirò mai, nessuno riuscirà ad essere come te, nonna.

La nonna Pina è stata una mamma per tutti: figli, nipoti, cugini e parenti.

Questo donare continuamente senza ricevere nulla in cambio, questo do ut non des non l’ha mai rinfacciato a nessuno… in questo si vedeva la sua grandezza d’animo.

Ancora una volta: nessuno potrà competere con te, nonna, perché tu sei nata buona, non lo sei diventata.

Nonna Pina era una cuoca eccezionale, ogni giorno ( non importava che ora fosse) preparava migliaia e migliaia di pietanze diverse per accontentare me, mio fratello e le sue finte allergie, mio padre e il suo amore spassionato per il formaggio, mio nonno e la sua fissazione per il sale e la mia mamma che, nonostante la stanchezza dei mille viaggi, si accontentava di un piatto ormai freddo.

Poi, dopo aver preparato il cibo, arrivava il momento dopo scuola e incominciava la gara tra me e mio fratello.

Si iniziava con il latino, poi si passava alle ripetizioni di storia e al nonno che puntualmente bussava al muro della sua stanza gridando di fare silenzio perché lui doveva dormire.

Ecco, la mia nonna non riposava mai il pomeriggio.

Fino a quando ha potuto, lei ci ha fatto studiare e ci ha trasmesso la sicurezza del sapere e del saper parlare.

Non so se si è capito ma Lei era doppiamente laureata in economia e anche se non era la sua materia lei si interessava e sapeva apprendere sempre cose nuove… anche perché doveva correggerci quando sbagliavamo.

Insomma l’indole da professoressa non l’ha mai persa.

Questo suo aiutarci e assisterci nello studio e nel nostro percorso di vita le ha permesso di conoscere ogni piccolissima sfaccettatura del nostro carattere, tutti i nostri amori e le nostre delusioni.

Se adesso ci ripenso mi viene da dire “Povera nonna” ! non la facevamo riposare i pomeriggi. Per non parlare dei turni per dormire nel lettone con lei: guai se non si rispettavano!

Se qualcuno tra me e mio fratello violava questi turni, allora, si perdeva il privilegio di poter dormire con nonna e questo valeva per entrambi perché se litigavamo papà, nel rispetto della par condicio, ci faceva dormire a casa.

Capitava, anche, che Gioacchino di nascosto si alzasse durante la notte per scendere giù a casa della nonna e dormire con lei, anche se non poteva.

Le avventure con te, nonna, sono state infinite ed io e Jack ti saremo sempre grati per tutto l’amore che ci hai donato, un amore incondizionato.

Ti saremo grati per come hai contribuito alla nostra educazione e per la forma mentis che ci hai plasmato, insieme al nonno, dedicandoci tutto il tempo a disposizione.

Sei stata il mio primo amore, nonna, e il mio dolore più profondo.

Spero che tu possa finalmente riposare recuperando tutti quei riposini pomeridiani che io e Jack ti abbiamo fatto perdere.

Non ci sarà mai un amore così puro come quello che tu ci hai donato.

Buon viaggio, nonna

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