Saperi

Libri per l’estate 2014

Consigliati da noi, da regalare e regalarsi: romanzi, poesie, saggi e – perché no? – all’occorrenza anche qualche manuale e guida. Meglio comunque libri che non siano di studio e approfondimento. L’estate chiede e merita relax

Olio Officina

Libri per l’estate 2014

Non si finisce mai di leggere, di titoli in circolazione ve ne sono tanti, tantissimi, forse anche troppi. Tuttavia gli italiani preferiscono evitare i libri, viste le vendite poco soddisfacenti. Quelli che leggono scelgono i libri da classifica. Noi ne segnaliamo alcuni, magari vi piaceranno e avrete desiderio di approfondire. Alcuni testi sono molto semplici, non necessariamente di autori che resteranno nella storia editoriale, però vale la pena comunque leggere, leggere, leggere. Iniziamo da un classico, per poi passare alle novità.

“IL” LIBRO

John Steinbeck, Furore, Bompiani

Pietra miliare della letteratura americana, “Furore” è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti nel 1939 e coraggiosamente proposto in Italia da Valentino Bompiani l’anno seguente. Il libro fu perseguitato dalla censura fascista e solo ora, dopo più di 70 anni, vede la luce la prima edizione integrale, nella nuova traduzione di Sergio Claudio Perroni. Una versione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell’opera di Steinbeck, che restituisce finalmente ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962. Nell’odissea della famiglia Joad sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un’intera nazione. L’impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria “come un marchio d’infamia”. Al tempo stesso romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell’uomo contro l’ingiustizia, “Furore” è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi in tutta la sua bellezza.

NARRATIVA

Edouard Louis, Il caso Eddy Bellegueule, Bompiani
“Mi sono allontanato di corsa, subito. Giusto il tempo di sentire mia madre che diceva: “Cosa fa quel diavolo?” Non volevo restare con loro, rifiutavo di condividere quel momento. Ero già lontano, non appartenevo più a quel mondo ormai, la lettera lo diceva. Sono andato nei campi e ho camminato per buona parte della notte, il fresco del Nord, i sentieri sterrati, l’odore della colza, molto forte in quella stagione dell’anno. Tutta la notte fu consacrata all’elaborazione della mia nuova vita, lontano da lì.” In realtà la ribellione contro i miei genitori, contro la povertà, contro la mia classe sociale e il suo razzismo, la sua violenza, i suoi riti, sono venuti dopo. Perché prima della mia rivolta contro il mondo della mia infanzia, è stato il mondo della mia infanzia a rivoltarsi contro di me. Troppo presto, infatti, sono diventato per la mia famiglia e per gli altri un motivo di vergogna, persino di disgusto. Non ho avuto altra scelta che scappare. E questo libro è il mio tentativo di comprendere.

A cura di Niccolò Ammaniti, Figuracce, Einaudi Stile Libero
Durante una cena estiva, dopo aver bevuto un po’, otto scrittori cominciano a confessarsi le peggiori figuracce della loro vita. Cose che il giorno dopo, da sobrio, vorresti non solo non aver raccontato, ma soprattutto mai aver vissuto. E invece dopo qualche tempo Niccolò Ammaniti li chiama e dice: avete il coraggio di scriverle? Da qui nasce un’antologia divertente, autodelatoria e un po’ folle. Sono storie di lavoro, d’amore, di incontri sbagliati in cui viene fuori che le figuracce sono svolte esistenziali e come le cicatrici ci ricordano chi eravamo e cosa siamo diventati.
Ed ecco: Francesco Piccolo, Tutta la vita a Berlino; Elena Stancanelli, Cappelli; Christian Raimo, ilmiolibro.it ovvero come sono diventato uno scrittore; Emanuele Trevi, La cosa vera;
Paolo Giordano, Suv; Antonio Pascale, Il testimone silenzioso; Diego De Silva, You and me alone (La commensale); Niccolò Ammaniti, Marco Risi contro la Maga della Maglianella .

Carlo D’Amicis, Quando eravamo prede, Minimum Fax
Prendete una distesa di boschi incontaminati che sembra il paradiso terrestre. Tracciate una linea sottile che la divida dal nostro mondo. Popolatela infine con una strana stirpe di cacciatori che si veste con le pelli delle prede e utilizza disinvolta i loro nomi: Alce, Agnello, Toro, Ghepardo, Leone, e poi Cagna, Farfalla, Zebra… Esseri umani bestiali o bestie umane? Di sicuro gli abitanti del Cerchio pretendono di vivere immersi nella natura: anzi, di essere essi stessi la natura. Ma che succede se, da un giorno all’altro, tutti gli animali del bosco scompaiono? Se i cacciatori si scoprono improvvisamente affamati, impotenti, malati? Se una scheggia impazzita di civiltà cade tra gli alberi della foresta e li porta a scoprire la religione, il linguaggio, la proprietà privata? Spinti tra le braccia di sentimenti più pericolosi dei loro fucili, come l’amore, la compassione e la paura, ecco che i cacciatori si trasformano in prede. Tra preistoria e fine della modernità, “Quando eravamo prede” sembra riassumere in una sola vicenda l’intera avventura umana e il nostro rapporto con la natura.

Jennifer Probst, Vendetta piccante, Corbaccio
Miranda Storme mai si sarebbe aspettata di incontrare di nuovo Gavin Luciano. Tre anni prima avevano avuto una storia, ma lui l’aveva improvvisamente abbandonata lasciandola a pezzi. Adesso Gavin è tornato sui suoi passi e Miranda può concedersi il piacere di vendicarsi… stroncando il ristorante di Gavin sul giornale su cui lei scrive. Praticamente un incubo per Gavin, che da pochi mesi ha assunto la gestione del ristorante di famiglia per salvarlo dal fallimento. Ma non è solo questo, il fatto è che Gavin è rimasto folgorato da questo nuovo incontro e ha deciso di chiedere un’altra chance: otto settimane per dimostrare di essere un buon cuoco in cucina… e per riconquistare Miranda… a letto. Una proposta decisamente allettante!

POESIA

Alda Merini, Ballate non pagate, a cura di Laura Alunno, Einaudi
Quella di Alda Merini sembra poesia che muove intorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, di incubo mentale, di ansia ascetica, di lutto per le esistenze condivise, recise dalla morte. Ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicità sensuale, ingorda di biologia, di erotismo, di ritmi terrestri e cosmici. La personale vicenda di emarginazione si fonde con la realtà quotidiana del quartiere milanese dei Navigli, con le piccole storie e i personaggi bizzarri che lo animano: in un ribollire di attimi ed emozioni rubate, vissute per sempre. E viene suggellata con la forza del mito, con le cadenze sacrali, quasi liturgiche, che caratterizzano lo stile della Merini e che fanno di questa autrice una delle voci più forti della poesia italiana contemporanea.

Giovanni Giudici, Tutte le poesie, Oscar Mondadori
Il percorso poetico di Giovanni Giudici è quello di un grande maestro che ha saputo coniugare una sensibilissima e concreta attenzione al reale e all’esperienza con una freschezza inventiva nello stile e nella forma. Nella sua opera, dunque, si manifesta una personalità poetica tra le più originali e innovative del secondo Novecento, come sottolinea l’introduzione di Maurizio Cucchi a questo volume, che raccoglie i dodici libri di poesia di Giudici, da “La vita in versi” (1965) a “Eresia della sera” (1999). Scaturisce dalle pagine la forza vitalissima della sua scrittura, stretta tra il legame con la tradizione, anche la più alta, e la capacità di rinnovarla. tra toni prosastici ed eleganza tragica: un’ambiguità, una sottile ricchezza di visioni e di chiavi di lettura che è un segno distintivo della poesia di Giudici. Un autore anche molto brillante e comunicativo, ricco di humour, autoironico, aperto alla creazione di movimenti narrativi e veri e propri personaggi, in un contesto in cui emergono il grigiore della quotidianità impiegatizia, il rigore di un’educazione cattolica mai elusa o il desiderio di una più equa realtà sociale. Giudici ha saputo muoversi con scioltezza tra i momenti di maggiore opacità del vivere e la luce più viva, vibrante della parola, in una sorta di acrobatico equilibrio, sempre impegnato in una appassionata e tenace ricerca della sostanza di un’esistenza “che dal profondo sempre più tracima e ci comunica insieme meraviglia ed emozione”.

SAGGI

Edoardo Boncinelli, Genetica e guarigione, Einaudi
L’autore ci guida attraverso una delle piú affascinanti avventure scientifiche di sempre. Dalla genetica pionieristica al trionfo del concetto di gene e alla decifrazione del codice genetico. Gli studi per comprendere la regolazione dell’azione genica negli animali superiori e il punto sulle attuali conoscenze nel campo, inclusa la mappatura del genoma e la cosiddetta epigenetica. Una storia, da Mendel ai giorni nostri, che non si sottrae alle questioni piú controverse.

Riccardo Falcinelli, Critica portatile al visual design. Da Gutenberg ai social network, Einaudi Stile Libero
Come informano, narrano e seducono i linguaggi che ci circondano. «Nel mondo contemporaneo il design è ovunque: può essere usato, abitato, fruito, maneggiato, goduto, sfruttato, sprecato, distrutto, riciclato; ma soprattutto il design può essere “visto”. Questo è l’argomento del libro: i linguaggi e i saperi del visual design, cioè di tutte quelle cose progettate anzitutto per lo sguardo».

Eva Cantarella, Perfino Catone scriveva ricette. I greci, i romani e noi, Feltrinelli
Come vivevano, greci e romani, i sentimenti dentro e fuori la famiglia? Com’era organizzato l’istituto famigliare? A quali immagini affidavano la loro identità? La cucina andava di moda a Roma come da noi? Procedendo per segmenti, per narrazioni, aneddoti, considerazioni morali e politiche, Eva Cantarella ci svela i più diversi aspetti della vita pubblica e privata nell’antichità classica: cibo e banchetti, bellezza e cura del corpo, giochi e sport, superstizione e magia, politica e diritto, nascita e morte. Questi frammenti di vita vissuta offrono il ritratto vivo e palpitante di uomini e donne a noi vertiginosamente vicini, i cui sogni, paure, speranze, aspettative, desideri sono spesso gli stessi che attraversano la mente e il cuore di noi che li guardiamo da una distanza di quasi duemila anni.

Pietrangelo Buttafuoco, Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina, Bompiani
Un libro-pamphlet, un j’accuse radicale di uno scrittore sempre sul campo, e questa volta impegnato a dire il suo no deciso, irrevocabile, alle “cose” di Sicilia. Sul banco degli imputati la rivoluzione farlocca dell’attuale governatore, Rosario Crocetta, e lo Statuto d’Autonomia regionale da cui origina il malaffare e un costume politico che non può più essere accettato. La Sicilia sta affogando nell’indifferenza: per le spese, per il bilancio, per la mafia che a parole si combatte ma in realtà si lascia prosperare indirettamente, girandosi da un’altra parte e fingendo invece di guardare nella giusta direzione, che giusta non è. Lo aveva detto Sciascia, parlando di “professionisti dell’antimafia”. E poi ancora: gli “enti mangiasoldi”, il mare delle sovvenzioni che vanno e vengono, l’eccesso infernale di dipendenti pubblici, lo scandalo del Muos, il sistema di comunicazione militare approntato dagli americani: torri radio e antenne di diciotto metri per favorire la colonizzazione tecnologica ed economica della Sicilia. Anche la natura si è corrotta. Nella nuda terra siciliana, tra gli insetti laboriosi ecco spuntare le microspie delle procure. Un libro provocatorio, contro i padroni, i campieri e i sovrastanti, veri o presunti, a cui la Sicilia, quella vera e ancora memore della sua antica dignità, è stanca di dare ospitalità all’infinito.

Daniele Cernilli, I racconti (e i consigli) di Doctor Wine, Einaudi Stile Libero
Da trent’anni il vino italiano ha conosciuto una rinascita che lo ha portato ai vertici in tutto il mondo. Fino a generare mitologie e riti insopportabili. Daniele Cernilli di questa storia è stato testimone attivo. Ha frequentato i protagonisti di oggi quando erano giovani con un sogno e basta. Dopo tanti anni ha deciso che era tempo di fare un bilancio. Di raccontare la verità, la storia di quei ragazzi e ragazze che «fecero l’impresa». E insieme distillare, da trent’anni di incontri cantine assaggi e valutazioni, una guida utile per chi vuole orientarsi tra prezzi e bottiglie famosissime o sconosciute. Per chi cerca una qualità indiscutibile, ma senza timore reverenziale verso nessuno, e liberandosi allegramente di ogni dipendenza dalle mode.

Ettore Franca, Alfredo Taracchini Antonaros, Il dolce. Il piacere del gusto nella storia, Aboca
Nel volume si racconta come, nel corso dei millenni, la dolcezza ha assunto un significato fortemente simbolico. È un lungo percorso che va dall’assaggio dei frutti, alla scoperta del miele e dell’allevamento delle api, passando per la mitica manna e lo zucchero di canna, fino a giungere alla barbabietola, e, più recentemente, alle nuove frontiere chimiche e naturali della dolcezza. Si tratta un’epopea viva ed avvincente in cui le regole dell’industria, i ricatti dei mercati, i timori della medicina, gli interventi della chimica, non sono riusciti a corrodere il fascino e il significato assunto da parole come “dolce” e “dolcezza. Termini che sapranno ancora a lungo esprimere il piacere di una emozione e la forza intensa di un sentimento. Se ogni simbolo nasce da collegamenti forti con esperienze dirette e collettive, la conoscenza della dolcezza non trova ostacoli nel caricarsi, sul piano culturale, di significati metaforici universalmente condivisi.
Dolce diventa così ogni sensazione appagante che dona piacere e, in qualche modo, riesce a gratificarci. Dolci sono le carezze, dolce è un suono, dolce è una persona.

Sossio Giametta, Cortocircuiti, Mursia
Ogni originalità comincia con l’imitazione dei maestri: l’ammirazione e l’entusiasmo non lasciano spazio a pretese personali. Ma il discepolo può maturare solo facendo i conti fino in fondo con i suoi modelli. Solamente dopo potrà dire con Zarathustra: «Si ripaga male un maestro, se si resta solo il suo allievo». In un serrato confronto con filosofi antichi, moderni e contemporanei, lungo come una vita, Sossio Giametta affronta i più importanti problemi di filosofia. Ciascuno dei pezzi raccolti in questo libro è una monade indipendente, che tuttavia forma con gli altri una catena ininterrotta, capace di illuminare a giorno le grandi vicende della filosofia, della storia e dell’esistenza. La serenità che spira da tutto il libro non significa assenza di polemica, al contrario: Giametta battaglia senza risparmiare il «divino» Platone, alla stessa stregua di Descartes, Pascal, Heidegger, Hadot, Vattimo, Severino. Perché in filosofia la verità passa avanti all’amicizia e all’ammirazione e la sola autorità è la razionalità, non l’antichità, la tradizione o la fama.

Giuseppe Reina, Gli ecomusei. Una risorsa per il futuro, Marsilio
L’ecomuseo è una strategia partecipata volta a favorire processi di sviluppo territoriale attraverso la reinterpretazione “sostenibile” di particolari aspetti del patrimonio, in grado di cogliere il dinamismo produttivo e culturale delle comunità locali. Pur rilevandone le contraddizioni teoriche e le criticità applicative, si confrontano sul progetto ecomuseale Giuseppe Reina, curatore del volume, e altri esperti, tra cui Hugues de Varine, già direttore internazionale di ICOM e fondatore degli ecomusei.

Emilia Hazelip, Agricoltura sinergica. Le origini, l’esperienza, la pratica, Terra Nuova
La terra è un organismo vivo, dispensatore generoso di cibo, non un supporto inerte su cui affaticarsi a ricavare una produzione: è questo il messaggio di Emilia Hazelip, ideatrice dell’agricoltura sinergica. Il libro, nato dalla passione e dalla dedizione dei membri della Libera scuola di agricoltura sinergica, raccoglie gli scritti e l’esperienza di questa donna straordinaria, rendendoli finalmente disponibili per il grande pubblico. Mantenendo l’approccio pratico di un prontuario di orticoltura, vengono esposti i principi cardine dell’agricoltura sinergica: dalla rinuncia alla lavorazione del suolo all’uso sistematico della pacciamatura e delle aiuole rialzate, suggerendo in modo dettagliato come ottenere produzioni abbondanti e di qualità con il minimo intervento e nel massimo rispetto dell’ambiente naturale. Oltre alla descrizione pratica dei criteri e delle tecniche dell’agricoltura sinergica, vengono illustrati approfonditamente i concetti filosofici e scientifici che ne hanno ispirato l’elaborazione. Emilia Hazelip invita il lettore ad avvicinarsi al lavoro nell’orto come alla cura di un sistema vivente in continua evoluzione, trasmettendo la meraviglia per l’incredibile complessità di relazioni che sono alla base della vita vegetale. Nella parte finale le testimonianze di chi ha messo in pratica gli insegnamenti coltivando con successo un orto sinergico nella propria terra o comunità e negli ambiti sociali e professionali più disparati.

Alessandra Zambelli, Educacibo. Educare al buon cibo attraverso il gusto, Armando
Strutturate in due volumi, le pubblicazioni “Educacibo” vogliono essere uno strumento per condurre percorsi di educazione alimentare all’interno della programmazione didattica della scuola primaria. I testi forniscono nozioni teoriche abbinate ad attività pratiche in cui i bambini vengono coinvolti e costruiscono esperienze concrete di conoscenza e approfondimento del tema alimentazione. Il presente volume, pur non pretendendo di essere una trattazione esaustiva, fornisce le nozioni di base per affrontare con i bambini le unità didattiche proposte.

MANUALI E GUIDE

A cura di Alberto Germanò e Giuliana Strambi, La disciplina giudirica della filiera olivicolo-olearia tra problemi applicativi e spunti propositivi, Giuffrè
Il Convegno, organizzato dall’Istituto di diritto agrario internazionale e comparato di Firenze, si è proposto come occasione per approfondire e discutere alcune problematiche attuali relative alla interpretazione e applicazione delle norme di fonte nazionale e dell’Unione europea in materia di produzione e commercializzazione di olio di oliva, dando spazio anche a interventi a carattere non giuridico (es. ICQRF; International Olive Council; Agenzia delle dogane). Il tema è stato affrontato ponendo l’attenzione sull’intera filiera olivicolo-olearia: dagli elementi di interesse paesaggistico nella tutela dell’ulivo, ai profili di interesse negoziale nelle nuove norme della politica agricola comune per le organizzazioni interprofessionali, all’esame delle novità introdotte dalla legge n.9/2013 cosiddetta “salva olio”, alle nuove opportunità di negoziazione offerte dalla borsa merci telematica italiana, fino alla valorizzazione energetica dei residui dei frantoi ultima fase della filiera.

Giuseppe Capano, Daniela Garavini, Naturalmente dolci, Tecniche Nuove
È possibile sostituire lo zucchero con altri tipi di edulcoranti più naturali, con minore impatto sulla glicemia e con contenuti nutrizionali più interessanti. Il libro presenta i più diffusi dolcificanti naturali descrivendone proprietà e caratteristiche. Si comincia dal più antico, il miele, per continuare con gli sciroppi di acero e di agave, e con i sempre più diffusi malti di orzo e di altri cereali. Si parla poi dei concentrati di frutta e verdura e della stevia, un dolcificante di grande interesse perché del tutto privo di calorie e senza influenza sulla glicemia. Per tutti troverete l’indicazione di come usarli in cucina, come dosarli, quali scegliere per preparare dolci e dessert ma anche pietanze salate, quali sono più adatti alla cottura. Con oltre sessanta ricette di dolci ma non solo.

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