Saperi

Oleum, olio a 4 schermi

L’opera, di Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo, è dotata di una struttura circolare. Presenta una fine che idealmente coincide con un nuovo inizio. Lo sguardo verso il passato è condizione necessaria per porsi in un circuito che costantemente si rinnova. Una iniziativa di Olio Officina e Abitare i Paduli, con la Regione Puglia. Una ricca galleria immagini

Olio Officina

Oleum, olio a 4 schermi

Le mani. Protagoniste sono le mani, e non solo quelle. Le mani tuttavia ci dicono l’importanza del contatto e dell’interazione equilibrata tra uomo e natura. Vogliono essere un invito a non andare troppo oltre i limiti, a rimanere in relazione e non perdere la cognizione della realtà perché di olio si vive e perché l’oliveto regala emozioni.

Le emozioni sono state forti e intense. A provarle, coloro che nell’ambito di Olio Officina Food Festival 2015 hanno potuto prendere parte in prima persona, a Milano. L’iniziativa ha proprosto un approccio nuovo. Chi è entrato nella sala sensoriale predisposta in tutti e tre i giorni della manifestazione, ha potuto in qualche modo proiettarsi tra gli olivi e in frantoio. Chi ci è stato ha potuto prendere diretta visione di una realtà che attraverso una idea covata da tempo da Luigi Caricato è stato possibile mettere in atto grazie al prezioso lavoro di Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo.

L’opera filmica si chiama Oleum. Olio a quattro schermi, ed è stata di fatto una rappresentazione del mondo reale riprodotta all’interno di una sala appositamente riprodotta per creare ciò che si sperimenta in campagna, tra gli olivi, e in frantoio. Potete prendere visione del teaser QUI

Oleum è stato un lavoro che si è svolto nell’arco di alcuni mesi. Le scene sono state riprese e montate da Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo, da ottobre 2014 ai primi di gennaio 2015. Sono state utilizzate anche delle riprese di repertorio, relative alle raccolte pubbliche delle olive effettuate nell’ambito del progetto “Lampa!”, di “Abitare i Paduli”. Le musiche – inedite, composte per l’occasione – oltre che il sonoro, sono di (e a cura di) Francesco Pellizzari.

L’opera è un flusso temporale che dalla mattina alla sera racconta la raccolta delle olive, la loro molitura facendo il focus su ciò che un evento del genere regala inconsapevolmente: il contatto con la natura, la passione, la fatica e l’entusiasmo di un gruppo di ragazzi.

Per esprimere al meglio questo aspetto, si è scelto di utilizzare una proiezione a 4 schermi, per avvolgere a 360° il fruitore. Perciò il montato presenterà visioni totali delle ambientazioni ma sarà anche utilizzato con riprese ripetute specularmente per far sentire il fruitore della sala totalmente accerchiato e letteralmente immerso.

Nelle varie fasi dell’opera (mattino-viaggio-raccolta-molitura- e ritorno) il viaggio sarà il collante di ogni scena e le mani le nostre attrici principali.

“E’ una idea che covavo da tempo – dichiara Luigi Caricato – e che ora trova il suo compimento. Chi non ha mai visitato un oliveto sperimenterà le emozioni rivivendole entrando nella sala sensoriale. Non sarà come l’essere realmente presenti in un oliveto, ma le emozioni saranno egualmente grandi, soprattutto per chi conosce poco e poco frequenta le campagne o i frantoi”.

L’opera è dotata di una struttura circolare e presenta una fine che idealmente coincide con un nuovo inizio. Lo sguardo verso il passato è condizione necessaria per porsi in un circuito che costantemente si rinnova. Le mani. Le mani ci dicono dell’importanza del contatto e dell’interazione equilibrata tra uomo e natura. Vogliono essere un invito a non andare troppo oltre i limiti, a rimanere in relazione e non perdere la cognizione della realtà perché di olio si vive e perché l’oliveto regala emozioni.

All’ingresso della sala, è previsto, per quanti desiderano immedesimarsi nello spirito dell’iniziativa, un brevissimo rito di purificazione, leggendo dapprima un testo di poche righe che invita alla meditazione, e in seguito appoggiando le mani su un letto di foglie di ulivo. Una volta entrati si invita a rimanere in completo silenzio, assorti, per non disturbare i momenti altrui di contemplazione e abbandono mistico.

Una volta entrati l’invito è a rimanere in completo silenzio, assorti, per non disturbare i momenti altrui di contemplazione e abbandono mistico.

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