Suscita forti emozioni la modalità con cui i pastori sardi manifestano il loro disagio. Ma è la stessa modalità con cui gli agricoltori attirano l’attenzione dell’opinione pubblica sui loro problemi dal Sessantotto in poi. E ogni volta si cade nell’errore di fermarsi alle cause contingenti che provocano i moti.
Una sorta di strabismo che dipende dalla mancanza di una informazione d’inchiesta. Andiamo a vedere come funzionano le istituzioni e le organizzazioni dell’agricoltura e comprendiamo che all’origine del profondo malessere delle campagne italiane c’è un’incapacità dei ceti dirigenti di accompagnare un settore dalle enormi potenzialità a raccogliere la sfida dell’innovazione.
Quel latte versato per le strade vuole dirci questo. Ma dobbiamo saperci mettere in ascolto e andare oltre le immagini. Ascoltiamo le parole e i silenzi dei pastori e riflettiamo.
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