Visioni

Nessuno ne parla. Ne parlavamo quarant’anni fa

Alfonso Pascale

Romano Prodi è intervenuto sul tema della siccità e, in particolare, sui problemi dell’acqua ad uso irriguo, sulle pagine del Corriere della Sera. Non sono questioni degli agricoltori soltanto ma dell’intera società. Ma nessuno ne parla in modo completo.

Ci vogliono sicuramente investimenti per introdurre tecnologie che permettano un risparmio della risorsa negli utilizzi irrigui. Ma occorrerebbe pensare – suggerisce Prodi – anche a programmi per la costruzione di una rete di migliaia di piccoli bacini collinari da affiancare ad alcuni nuovi invasi di maggiore dimensione.

Ne parlavamo quarant’anni fa. Poi, una malintesa idea di protezione dell’ambiente e una sfiducia nelle strutture pubbliche di gestione di queste strutture spinsero a bloccare ogni iniziativa. Oggi si parla tanto di cambiamenti climatici. Ma non ci prepariamo, con nuovi programmi di investimenti, a gestire tali cambiamenti.

Un paese collinare e montano come il nostro possiede risorse idriche che altri paesi meno fortunati non hanno. Dobbiamo solo predisporci a raccoglierle, distribuirle e utilizzarle in modo efficiente e sostenibile.

Sarebbe assurdo che i cambiamenti climatici debbano obbligarci a smettere di coltivare prodotti agricoli che richiedono sì molta acqua, ma costituiscono anche la parte preziosa della nostra agricoltura e, dunque, della nostra economia. Ci sono vecchie idee e progetti da rispolverare e rilanciare quando nuovi bisogni premono.

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