Visioni

Se l’India non è più affamata, lo deve a Swaminathan

Alberto Guidorzi

Si è spento all’età di 98 anni MS (Mankombu Sambasivan) Swaminathan, autore della “Rivoluzione Verde” e salvatore dell’agricoltura indiana.

Da giovane, Swaminathan vide l’India lottare per nutrire la sua gente [era nato il 7 agosto 1925].

Negli anni ’40 una carestia pose fine a milioni di vite. Assistere a un simile disastro convinse Swaminathan ad abbandonare il suo obiettivo di carriera nell’ambito della medicina e a dedicarsi alla produzione alimentare in un paese la cui sopravvivenza richiedeva enormi quantità di importazioni.

Per proseguire gli studi superiori si recò all’Università di Agraria di Wageningen, nei Paesi Bassi, poi all’Università di Cambridge, nel Regno Unito, e infine all’Università del Wisconsin, negli Stati Uniti. Fu lì che incontrò Borlaug, nel 1953, a una conferenza sulla genetica a Madison.

Swaminathan desiderava ardentemente coinvolgerlo e ci sono voluti quasi un decennio di petizioni ai funzionari governativi per realizzarlo. Borlaug arrivò finalmente nel 1963 e i due uomini iniziarono a sviluppare varietà di piante che trasformarono l’agricoltura indiana.

Nel 1966, l’India importò 18 mila tonnellate di semi di grano dal Messico e i contadini che li seminarono videro triplicare i loro raccolti. Negli anni ’70 gli indiani producevano abbastanza grano e riso da rifornire i mercati interni. Negli anni ’80 l’India esportava cibo.

Grazie a Borlaug e Swaminathan, l’India passò dall’essere una nazione affamata a diventare una superpotenza alimentare. Oggi l’India è uno dei principali produttori mondiali di grano, riso, frutta, verdura, uova, carne, ecc.

Il paese deve ancora affrontare problemi di sicurezza alimentare, ma la minaccia del disastro che un tempo incombeva è stata scongiurata per sempre.

Swaminathan difese il cotone OGM-Bt, che ora gli agricoltori indiani preferiscono in stragrande maggioranza per la sua capacità di sconfiggere i parassiti e migliorare i raccolti.

 

In futuro diremo anche noi che Carlin Petrini ha salvato l’agricoltura italiana?

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