La rivincita della canapa. Dall’agricoltura al benessere
Tra periodo pandemico e obiettivi sostenibili della Ue, l’utilizzo della canapa - con un THC inferiore allo 0,2%, e perciò senza potere drogante, legale dal 2016 - aumenta sensibilmente anche in Italia. La coltivazione ormai si diffonde e tra l’altro si possono beneficiare vantaggi fiscali per l’avviamento o finanziamenti con una parte a fondo perduto, secondo la regione di appartenenza
L’Italia è tra i più importanti produttori di canapa industriale a livello di quantità e qualità. Si tratta della pianta che ha un THC inferiore allo 0,2%, perciò senza potere drogante, legale dal 2016.
L’utilizzo della Cannabis a scopo tessile, se si avessero in Italia tutti i segmenti della filiera efficienti, sarebbe il miglior modo per avviare un business interessante e redditizio.
I business a tema verde possono anche beneficiare di vantaggi fiscali per l’avviamento oppure finanziamenti con una parte a fondo perduto secondo la regione di appartenenza. Ma molti altri sono attualmente gli utilizzi utili delle parti della pianta. In agricoltura la canapa è utilizzata per bonificare i terreni, e non solo.
Secondo recenti studi in fase di crescita la canapa cattura quattro volte la CO2 immagazzinata mediamente dagli alberi e utilizzata in edilizia, mantiene le stesse proprietà. Infatti, il settore edile tradizionale incide per il 30/40% sulle emissioni di CO2. Tutta la filiera di produzione di canapa e calce è carbon negative, cioè toglie più CO2 dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola, al contrario della lavorazione di materiali tradizionali come il cemento. Anche l’energia è un comparto d’interesse per l’impiego della canapa.
Gli idrocarburi in canapa possono essere trasformati in una vasta gamma di fonti di energia da biomassa, dal pellet ai combustibili liquidi e a gas. Riguardo alla bioplastica dalla canapa è sicuramente più sostenibile di quella petrolchimica, concorrenziale dal punto di vista del prezzo, ma con una differenza: è completamente biodegradabile.
Prodotti utili per la salute sono anche procurati dall’utilizzo di parti della canapa. L’olio per esempio, ha grosse proprietà antinfiammatorie. Attraverso la soppressione delle citochine e delle chemochine proinfiammatorie, il CBD è in grado di attenuare le infiammazioni e quindi costituisce un potente integratore per il corpo, sia fuori sia dentro. Durante il periodo della pandemia la vendita di cannabis light: che si ricava dalle infiorescenze della pianta sempre con le caratteristiche previste dalla legge, ha raddoppiato il giro d’affari che in un anno, passando da un fatturato di 150 milioni di euro a uno di quasi 300 milioni, con 4.000 ettari coltivati in Italia (2019). Anche i negozi di vendita dei prodotti si sono diffusi moltissimo.
Tuttavia l’agricoltura e l’industria sono interessate più che altro ai diversi usi industriali, già sperimentati in Europa e da noi, quali anche la produzione di plastiche vegetali per imballaggi e prodotti casalinghi. La start up catanese Kanesis ha realizzato, per es. un materiale composito termoplastico, con proprietà riconducibili alle plastiche petrolchimiche convenzionali ma che possiede una maggiore leggerezza e una migliore resistenza. Oggi in Italia la canapa è impiegata anche per estrarre dal terreno componenti organici o inquinanti come i metalli pesanti grazie alle sue forti qualità fitodepuranti. Si può applicare anche alle acque e all’aria, non solo per quello che riguarda l’anidride carbonica ma anche ossido di azoto, ozono e gli inquinanti che costituiscono il cosiddetto indoor pollution.
Per cercare di regolare i diversi aspetti della normativa concernente il settore, il 4 febbraio si è insediato presso il Mipaaf il tavolo della canapa industriale, alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate. Al centro del confronto anche l’utilizzo di parte dei fondi messi a disposizione per il 2021 dall’ultima Legge di Bilancio, pari a 10 milioni di euro. L’organismo si è posto inoltre l’obiettivo di approvare un piano di sviluppo del settore affinché si evidenzino i fabbisogni e le necessità del comparto, così da intervenire con finanziamenti adeguati in grado di farne crescere la produzione vista la molteplicità di finalità di utilizzo di questa pianta.
In apertura, foto di Marcello Ortenzi
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