Economia

L’importanza dell’extra vergine italiano per il Canada

Come si legge nel Report redatto da Ismea, utile per le aziende interessate a esportare olio in Canada, gli acquisti di Evo italiano valgono 65 milioni di euro nel 2022, per volumi pari a 14 mila tonnellate. Nell’ultimo anno, sulla spinta dell’inflazione e della scarsità dell’offerta, aumenta il valore dell’import dall’Italia (+17% sul 2021), sebbene le quantità acquistate nel 2022 siano inferiori a quelle dell’anno precedente (-10%).

Olio Officina

L’importanza dell’extra vergine italiano per il Canada

Nel corso del 2022 gli scambi mondiali di olio extra vergine di oliva hanno raggiunto il valore di 6,8 miliardi di euro che corrispondono a circa 1,6 milioni di tonnellate di prodotto.

I principali esportatori mondiali di extra vergine, per milioni di euro, sono Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Tunisia, mentre in termini di tonnellate la classifica resta invariata ma invertendo la Tunisia con la Grecia.

Negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento del 16% in valore, mentre i volumi scambiati si sono leggermente ridotti (-1%). In particolare, nel 2022 la scarsità di offerta di olio evo a livello internazionale (-11,4% le quantità scambiate rispetto al 2021) e l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici hanno determinato, insieme ad altri fattori, come la guerra in Ucraina, un importante aumento del valore del prodotto sui mercati internazionali.

Sempre dal Rapporto Ismea, emerge che l’Italia, sul fronte importazioni, guida la classifica dei paesi acquirenti di olio evo, con il 26% del valore dell’import mondiale e il 29% dei volumi; seguono Stati Uniti, Spagna, Francia e Brasile. Per ciascuno di questi paesi l’Italia figura sempre tra i principali fornitori, detenendo anche il primato in alcuni di essi, come nel caso degli Usa, a cui l’Italia fornisce circa il 41% di olio evo acquistato all’estero. In Germania (sesto importatore mondiale) oltre il 50% dell’olio evo importato è di origine italiana.

 

Scendendo più nel dettaglio, e guardando alle dinamiche canadesi, risulta che la dimensione della domanda di extra vergine è piuttosto contenuta in termini assoluti, e le quantità acquistate all’estero risultano in calo; infatti, tra il 2018 e il 2022 la spesa per l’acquisito di olio evo è aumentata del 12%, a fronte di un calo delle quantità dell’8,5%.

Nell’ultimo anno questa dinamica contrapposta tra valore e volume delle importazioni di olio evo risulta ancora più evidente: infatti nel 2022 il valore delle importazioni del Canada sono aumentate su base annua del 23% in valore, mentre i volumi si sono ridotti dell’8,7%.

Nel report Ismea si legge che gli acquisti di olio vo italiano da parte del Canada valgono 65 milioni di euro nel 2022, per volumi pari a 14 mila tonnellate, tuttavia, nel quinquennio si osserva una forte dinamica negativa sia sul fronte dei volumi (-38%), che dei valori (-25%).

Nell’ultimo anno, sulla spinta dell’inflazione e della scarsità dell’offerta, aumenta il valore dell’import dall’Italia (+17% sul 2021), sebbene le quantità acquistate nel 2022 siano inferiori a quelle dell’anno precedente (-10%). A fronte di questa perdita di quote dell’olio evo italiano, risulta in forte aumento l’acquisto da parte del Canada di olio evo proveniente dalla Tunisia (+73% in valore e +26% in volume nell’ultimo anno).

Il prezzo medio all’import di olio evo per il Canada si è attestato a 4,84 euro/kg nel 2022, in forte aumento rispetto al 2018 (+23%), dato che negli ultimi cinque anni tutti i principali fornitori hanno subito un importante incremento dei prezzi unitari all’import. In particolare, l’aumento delle quotazioni internazionali di olio evo ha interessato il 2022, con un incremento del valore medio all’import pari al 35,5% su base annua.

L’Italia realizza prezzi unitari sempre molto vicini al valore medio all’import del Canada; tra i principali competitor, si posiziona al di sotto di Spagna e Tunisia. Nel quinquennio si osserva un aumento dei prezzi medi all’import pari al 21% (4,78 euro/kg nel 2022 vs 3,95 euro/kg nel 2018), e nell’ultimo anno l’aumento è stato del 30% (il valore medio unitario era pari a 3,68 euro/kg nel 2021).

Un aspetto interessante è quello relativo ai requisiti di etichettatura specifici per quanto concerne grassi e oli.

Come riportato sul documento, se venduti a livello intra-provinciale, i grassi e gli oli sono soggetti ai requisiti di etichettatura previsti dalla FDA (Legge sugli alimenti) e dalla FDR (Regolamenti sugli alimenti), nonché ai requisiti specifici della SFCA (Legge sulla sicurezza dei prodotti alimentari) e della SFCR (Regolamenti sulla sicurezza dei prodotti alimentari) che si applicano agli alimenti preconfezionati venduti in Canada. Alcuni grassi e oli hanno standard prescritti nella Divisione 9 della Parte B del FDR.

I prodotti rappresentati o venduti come olio d’oliva puro sono soggetti allo standard di composizione di questo prodotto, che afferma in parte che l’olio d’oliva deve essere ottenuto dal frutto dell’olivo (Olea europea L) [B. 09.003, FDR].

Quando viene designato come olio di oliva “extra vergine” o “vergine”, devono essere soddisfatti requisiti più rigorosi.

Denominazione “extra vergine”

Attualmente non esistono definizioni di “extra vergine” applicabili a qualsiasi olio vegetale ad eccezione dell’olio di oliva. I prodotti rappresentati come “olio extra vergine di oliva” e “olio vergine di oliva” devono soddisfare gli standard e le definizioni del Consiglio oleicolo internazionale (CIO) e lo standard del Codex per gli oli di oliva e gli oli di sansa di oliva (CXS 33-1981).

Questi standard richiedono, tra l’altro, che gli oli extra vergine di oliva e gli oli di oliva siano spremuti a freddo e non contengano olio di oliva raffinato, oli di sansa di oliva o altri tipi di oli.

Questi devono possedere una qualità superiore basata sulla composizione chimica e sulle caratteristiche sensoriali.

Lo standard del Codex per gli oli vegetali denominati (CXS 210-1999) e lo standard per i grassi e gli oli commestibili non coperti da standard individuali (CXS 19-1981) non hanno una definizione per gli oli “extra vergini”; hanno solo standard per oli “vergini” e “spremuti a freddo”. Pertanto, gli oli vegetali diversi dall’olio d’oliva possono utilizzare il termine “vergine” o “spremuto a freddo” se soddisfano i criteri per queste denominazioni di qualità.

Tabella Nutrizionale

La Tabella Nutrizionale sottostà a differenti requisiti normativi ed ha lo scopo di fornire informazioni sui nutrienti contenuti nell’Olio Extravergine di Oliva, in un formato standard al mercato Canadese.

Prodotti biologici 

Gli oli d’oliva che presentano in etichetta un claim biologico e/o che si avvalgono in etichetta del logo “Canada Organic” devono essere conformi agli standard biologici canadesi, in base alla normativa sulla sicurezza alimentare che regola i prodotti biologici.

Inoltre, il sistema di certificazione biologico, noto come il Canada Organic Regime ha lo scopo di regolamentare tutte le parti coinvolte nella certificazione dei prodotti biologici (inclusi operatori, organismi di certificazione e organismi di valutazione della conformità) e di verificare che tutti i requisiti normativi, le norme e le linee guida applicabili siano seguite.

L’utilizzazione del logo non è obbligatoria. Se utilizzato, lo statement Product of seguito dal paese di origine o lo statement Imported deve essere posizionato in prossimità del logo.

Per tutte le aziende interessate ad approcciare a questo Paese, è possibile scaricare il documento integrale cliccando QUI.

In apertura, foto di Olio Officina©

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