Economia

Un nuovo sguardo sull’olio

A Monaco di Baviera, nell’ambito del Simei-Drinktec, lo scorso 12 settembre la relazione di Luigi Caricato sul tema “L'evoluzione del comparto olio da olive sul fronte del packaging e del marketing. Dalla scelta dei materiali al visual design”, è stata l’unica dedicata agli oli da olive

Olio Officina

Un nuovo sguardo sull’olio

Se, come ha riferito il direttore di Olio Officina Luigi Caricato, l’elemento distintivo dell’olio extra vergine di oliva, rispetto ad altri grassi, consiste in particolare nella sua connotazione di alimento antiossidante, tale da renderlo unico sul piano nutrizionale, oltre che per la sua multiforme caratterizzazione sensoriale, non si può trascurare tale valore immateriale. Spetta pertanto al visual design e alle azioni congiunte del marketing, assolvere all’impegno di valorizzare le virtù di tale materia prima, rendendole più facilmente percepibili e fruibili sia dal consumatore, sia dallo stesso fruitore professionale, costituito da chef e industria alimentare dei “piatti pronti”.

“La comunicazione – ha detto Caricato – deve essere chiara ed efficace, e deve essere pertanto trasferita attraverso le etichette, i contenitori e lo stesso imballo, senza rinunciare ad altri mediatori culturali. Trasmettere i criteri base per acquisire la conoscenza del ‘codice degli abbinamenti’, consente un impiego degli oli ogni volta corretto, senza che si venga a determinare squilibri gustativi”.

“Lo stato dell’arte oggi è promettente – ha riferito Caricato – ma c’è ancora molta strada da percorrere, sul fronte del packaging e del marketing. Un prodotto così variegato, e di grande successo mediatico, merita maggiori attenzioni. Finora ci si è fermati al solo aspetto estetico, non ci sono stati investimenti significativi, soprattutto sul fronte del packaging funzionale. Le imprese olearie non hanno mai creduto convintamente nel packaging, ritenendo esse stesse l’olio, a torto, un prodotto necessario ma non voluttuario. Le stesse aziende di materiali (bottiglie, chiusure, etichette, imballi) e servizi (logistica, trasporto, marketing e comunicazione) non hanno insistito nel proporre novità, investendo in ricerca. Ora, tuttavia, sta nascendo un nuovo corso, e vi sono diverse e interessanti proposte”.

Luigi Caricato ha offerto anche una visione retrospettiva, per far comprendere come a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, sia stato molto importante l’apporto di alcune imprese italiane, i cui marchi oggi sono ancora celebri; mentre oggi, a dominare la scena dell’innovazione, è soprattutto la Spagna, con esempi efficaci, e con creativi che lavorano in maniera originale e ricca di inventiva, come la designer Isabel Cabello.

“Le strade da percorrere – ha sostenuto Luigi Caricato – sono tante ed è necessario muoversi su più fronti. Sono necessari nuovi investimenti per gli oli destinati agli scaffali della Gdo, dove non esiste ancora una scaffalatura pensata appositamente per valorizzare e proteggere la qualità dell’olio. Il problema maggiore si riscontra con la mancanza di scaffali in un ambiente isolato, dalle temperature controllate, fra 10 e 15 °C, oltre a una illuminazione soffusa, ridotta all’essenziale”.

Inoltre, ha precisato Caricato, “un ambito da sviluppare, e che non sempre viene valorizzato a sufficienza, è quello della regalistica, che andrebbe invece rilanciato soprattutto al di fuori dei periodi canonici legati alle festività”.

“Compito delle imprese olearie, è di vestire meglio anche gli oli extra vergini di oliva della fascia da ‘primo prezzo’, oltre quelli delle categorie merceologiche ‘olio di sansa di oliva’ e ‘olio di oliva’, valorizzando così tutte le categorie merceologiche derivanti dall’oliva. Nel canale Horeca, inoltre, sarebbe opportuno – oggi che la tecnologia lo consente – di puntare alla realizzazione di appositi “carrelli” con “carta degli oli” annessa, anche perché a differenza del passato oggi ci sono soluzioni pratiche, funzionali ed economiche, facili da gestire”.

In conclusione, Caricato ha espresso un pensiero che dovrebbe essere tenuto in grande considerazione da chi innova: “Non conta ciò che appare bello, ma ciò che oltre a essere bello è anche funzionale. Il successo di una innovazione è tutto nell’uso che se ne fa. Una vera innovazione del packaging deve puntare a risolvere problemi e fornire soluzioni. Non ultimo viene l’imballaggio, sul quale si investe poco, molto spesso trascurando il fatto che l’olio comunica anche attraverso l’imballo, primo ed essenziale biglietto da visita di un’impresa, oltre al fatto che un imballo a regola d’arte serve anche a proteggere l’olio e il suo packaging”.

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