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“Il Bistrot dell’Ulivo”, ciò che serve per affermare l’olio come prodotto culturale

Le aziende olivicole e olearie sono le prime responsabili della percezione riservata all’olio extra vergine di oliva da parte dei consumatori e dei fruitori professionali. Tutto - anche la buona reputazione del prodotto - è nelle mani di chi l'olio lo produce. La famiglia Boeri, di Olio Roi, questo lo sa, ed è il motivo per il quale da dodici anni organizza un evento che è nel medesimo tempo un invito a riflettere su ciò che il comparto oleario può essere in grado di nuovo

Olio Officina

“Il Bistrot dell’Ulivo”, ciò che serve per affermare l’olio come prodotto culturale

Il mondo dell’olio – comprensivo di tutta la sua bellezza, così come delle numerose difficoltà che incontra quotidianamente – ha bisogno di voci che lo sappiano raccontare.

Queste voci dovrebbero arrivare soprattutto da chi l’olio lo produce, da chi lo conosce e sa cosa significhi dover lavorare con i ritmi della natura, sempre più ostici e complicati a causa di una serie di fattori ambientali e climatici.

Perché? Perché i consumatori, ma anche gli chef e ristoratori, ancora oggi, hanno una visione dell’olio molto distorta e lo si può percepire da come trattano il prodotto, da come viene scelto e proposto.

Insomma, non è per niente raro trovare sui tavoli dei locali bottiglie di olio generiche, senza che questo venga offerto in base alla tipologia del piatto, oppure esposte alla luce, sia artificiale sia dei raggi solari, con sbalzi continui di temperatura che alterano le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Come si può pensare che poi l’extra vergine venga apprezzato se queste sono le premesse? Basta poi osservare come i consumatori si comportano davanti agli scaffali del supermercato: la scelta ricadrà sempre su uno degli extra vergini in promozione quel mese, senza considerare quali sono le note di quell’olio, le sue peculiarità, se può o meno incontrare i gusti di chi lo acquista, con quali pietanze è meglio servirlo per non andare in contrasto con i sapori.

Tutto questo rappresenta un problema per il comparto. Non è più sufficiente, e non lo è mai stato, vendere in grandi quantità il prodotto, non basta affermarsi sul mercato nazionale e internazionale per dire di aver raggiunto l’obiettivo. In questa ottica di mero profitto si tralascia l’aspetto più importante, quello di lavorare per costruire una vera cultura dell’extra vergine.

Per farlo, come anticipato precedentemente, occorre coinvolgere i consumatori in contesti strutturati in questa ottica, come la famiglia Boeri, con il suo brand Olio Roi, fa da dodici anni.

Come? Con Il Bistrot dell’Ulivo che, tra freddure, battute, considerazioni e confessioni, è un evento aperto a tutti e induce a riflettere, all’ombra delle piante secolari, circa le difficoltà dell’agricoltura in generale e nel ponente ligure in particolare, e valorizza i giovani che proseguono le tradizioni famigliari o tornano a fare agricoltura.

L’appuntamento è per sabato 8 luglio a Badalucco e, per il dodicesimo anno, verranno riuniti numerosi nomi del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria, della cultura, del giornalismo dove il tema portante sarà “La Liguria dell’estremo ponente, prospettive di sviluppo legate al fenomeno del turismo agricolo”.

L’illustrazione della locandina del Bistrot dell’Ulivo 2023 è stata realizzata da Larry Camarda, disegnatore sanremese, già musicista e organizzatore di eventi musicali tra cui il celeberrimo Rock in the Casbah che da oltre 20 anni scuote il torpore delle notti estive della Riviera dei Fiori.

L’illustrazione di Larry Camarda per il Bistrot dell’Ulivo 2023

Fumettista di livello internazionale, collabora con la Little Nemo Art Gallery, realizza disegni e fumetti che uniscono musica, musicisti e super eroi.

Nel 2022 ha realizzato il manifesto ufficiale per il Premio Tenco e nell’aprile 2023 ha esposto quaranta ritratti dedicati ai cantautori italiani in una mostra denominata “Quarantautori”, presso la sede del Club Tenco, a Sanremo. Attualmente collabora con la casa editrice “Lo Scarabeo”, realizzando illustrazioni dedicate a Diabolik e pubblicate in volumi commemorativi, e tavole dedicate ai maestri del fumetto mondiale, di prossima pubblicazione. “Con la tavola realizzata per il Bistrot dell’Ulivo – dichiara Camarda – ho voluto porre l’accento sulla bellezza della pianta e la vitalità che scaturisce da questo prezioso bene del nostro territorio dove il lavoro, la cucina, la cultura e la musica spesso si incontrano”.

Parteciperanno come sempre tanti amici di Franco e Rossella – frantoiani e organizzatori dell’evento – personalità quali Carlin Petrini, l’architetto Stefano Boeri, Michele Serra, Oscar Farinetti, Pietro Galeotti, Mauro Pagani, Gigi Garanzini, Tommaso Sacchi, Antonio Ricci, Valter Vacchino, Walter Lagorio, Giuseppe Noto, Fulvio Gazzola e molti altri. Il Bistrot dell’Ulivo verrà animato da Antonio Silva, presentatore della Rassegna della canzone d’autore Premio Tenco.

Di seguito, vi proponiamo tutte le locandine che hanno rappresentato il Bistrot in tutte le sue edizioni.

L’attestato di stima verrà quest’anno consegnato a Silvia e Marco Ravera dell’Azienda agricola RaveraBio (Leca d’Albenga, SV). Un’azienda storica, di famiglia, che dal 1963 si è occupata prima dei pregiati ortaggi di Albenga, poi di piante aromatiche e di fiori eduli. Dal 2000 l’intera azienda è certificata bio e produce piante aromatiche totalmente prive di qualsiasi residuo chimico, tra cui il pregiato basilico genovese.

Petali, foglie e steli sono disponibili in tutte le stagioni dell’anno per essere utilizzati in cucina. Oltre alla produzione e alla vendita, con grande passione e impegno Silvia ha dato vita anche a una collaborazione con chef e pasticceri per creare piatti nuovi e squisiti: “I fiori sono un ingrediente, non una decorazione”, questo il motto di Silvia e Marco Ravera, che si sono ispirati a Libereso Guglielmi, il “giardiniere” di Mario Calvino, papà di Italo e Floriano, il quale si nutriva anche di fiori per la sua alimentazione vegetariana, conoscendo le virtù digestive e depurative di ogni fiore commestibile.

In apertura, illustrazione di Milo Manara per il Bistrot 2014

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