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Il miglior design per le eccellenze olearie di Sicilia

Seconda edizione per la sezione “Miglior immagine” e “Migliori Confezione regalo” nell’ambito del Premio Morgantinon 2023. A imporsi all’attenzione della commissione esaminatrice le aziende Bonolio, impresa appartenente alla famiglia Bono, di Sciacca, e Tenuta del Duca, di Costanza Parrino, di Monreale

Olio Officina

Il miglior design per le eccellenze olearie di Sicilia

È per il secondo anno consecutivo che il Premio Morgantinon si propone di dare ampio risalto al design e al packaging degli oli. Non c’è solo la qualità sensoriale, dunque. Sì, perché la qualità non può fermarsi unicamente alla bontà del contenuto, è molto importante anche la veste con cui gli oli si presentano sugli scaffali dei punti vendita, sulle tavole e nelle cucine dei ristoranti, oltre che sulle tavole e nelle cucine domestiche.  È un elemento decisivo il modo in cui gli oli vengono presentati, ma non è soltanto una questione meramente estetica, la bellezza prima di tutto, ma anche la funzionalità di un contenitore, come pure, non certamente secondaria, è la stessa sostenibilità ambientale da tenere ben presente nella scelta di un contenitore. Ecco allora che il Premio Morgantin lo scorso 15 maggio 2023 ha riunito una giuria di esperti a Catania, presso il Palazzo della Regione Siciliana in via B. Bernardo 5.

La commissione esaminatrice per l’assegnazione del Premio Morgantìnon per le sezioni “Miglior immagine” e “Miglior confezione regalo” ha visto nel ruolo di presidente l’oleologo Luigi Caricato, direttore della rivista Olio Officina, il quale oltre dieci anni fa ha promosso una serie di iniziative riguardanti proprio il design e il packaging degli oli, tant’è che proprio quest’anno ha pubblicato, insieme con l’architetto e designer Mauro Olivieri e il creative director Antonio Mele, il “Manifesto per un design oleario etico e sostenibile”, dove in nove punti si porta avanti un processo di circolarità e di ripensamento sostenibile. Il Manifesto si conclude con queste preziose riflessioni: “Quando si dovrà  ideare un contenitore per olio, dobbiamo ripensare ai processi attuali per comprendere se sono aderenti alla realtà. Forse il contenitore per olio dovrà contemplare una nuova forma per ottimizzare gli spazi, dovrà contemplare nuovi materiali per migliorare qualità ed efficienza, e dovrà anche contemplare un nuovo visual etico per definire che il bello esasperato dal visual deve essere aderente alla vera qualità del prodotto. Il gradiente ottico/percettivo deve contemplare i contesti d’uso, l’occasione, la riciclabilità”.

Premio Morgantinon “Miglior immagine”

Considerando che a partire da questi presupposti si dovrà concepire il design oleario di domani, il Premio Morgantinon porta avanti questi concetti affinché le aziende olivicole e olearie si ispirino alle nuove tendenze, cenando di svilupparne di nuove e ulteriori, perché il comparto dell’olio ne ha estrema necessità.

La presidenza della commissione giudicatrice, attraverso Luigi Caricato, si ispira proprio a questi ideali, e con lui vi erano a valutare i contenitori in concorso, Angelo Barbagallo e Bice Guastella. Ad assiste alle operazioni di valutazione vi era Dario D’Angelo, il responsabile della SOPAT 47 di Valguarnera, in qualità di segretario del Premio Morgantinon.

Premio Morgantinon “Miglior confezione regalo”

Ogni giudice ha proceduto a valutare ogni singola bottiglia o lattina di olio – in tutto 114, ovvero quanti sono stati gli oli pervenuti per la sezione Miglior immagine – secondo i seguenti parametri: impatto visivo (mood dell’insieme percepito), messaggio comunicativo (storytelling), bottiglia (forma, funzione, ergonomia), etichetta (appeal), con un voto, per ogni parametro, da 1 a 10. Analoga valutazione è stata fatta per i 14 campioni in concorso per la sezione Miglior Regalo, con l’aggiunta, in questo caso, del parametro per la valutazione della confezione.

 

PREMIO MORGANTINON

Sezione Miglior immagine

 

 BONOLIO S.r.l. di Sciacca (Agrigento) con gli oli Sicilia IgpVal di MazaraDop e Val di Mazara Dop Bio

A colpire più di tutto è la pulizia dei tratti e l’essenzialità, come pure l’elemento estetico nel suo insieme, tutto molto ben curato, con un occhio di riguardo alla qualità dei materiali utilizzati, dalla bottiglia personalizzata, ergonomica e funzionale, alla carta dell’etichetta e perfino alla capsula copri tappo, originale nella sua veste grafica e senza dubbio fuori dai consueti canoni, soprattutto nell’individuazione di colori vivaci e discontinui rispetto ai classici giallo e verde. In questa linea commerciale denominata “Capolavoro di Sicilia”, ispirata alle gesta dei paladini dell’epopea epico-cavalleresca del ciclo carolingio, cantate nell’Opera dei pupi, a imporsi è il concetto di “sicilianità” visto e interpretato in una chiave di lettura contemporanea, senza la minima concessione al didascalico e al folcloristico. Infine, altra nota di merito, il codice di tracciabilità posto sulla retro-etichetta, attraverso cui è possibile risalire alle piante da cui provengono le olive.

 

 OLIO PROVENZANI S.R.L. di Palma di Montechiaro (Agrigento) con l’olio Family Blend

Una bottiglia elegante e di facile presa, ben vestita e curata, con in etichetta il nome Provenzani in rilievo. Dal taglio grafico coerente in ogni suo elemento e tratto distintivo, spicca e si distingue per il vistoso colore arancione, certamente inconsueto per l’olio extra vergine di oliva e proprio per questo di immediato impatto sullo scaffale.

 

 ex aequo TENUTA ARENA S.S. AGRICOLA di Piazza Armerina (Enna) con gli oli CalcabrinaBarbariccia e Alichino

Una soluzione di continuità con la “Linea Sigillo”, comprendente tre differenti oli monovarietali – Nocellara Etnea, Moresca e Biancolilla – che hanno in comune, condivisa, una bottiglia esagonale elegante, personalizzata, firmata da Cristofero Arena. Una bottiglia pratica, ergonomica, essenziale nei tratti grafici, e perfino austera, con rimandi esoterici. Offrono una reinterpretazione, in chiave moderna ma senza tradire il richiamo identitario alla storia, dei mosaici di Piazza Armerina, da cui i tre sigilli ispirati ai tre elementi fondamentali: acqua, terra e fuoco.

 

 ex aequo OLIO PROVENZANI S.R.L. di Palma di Montechiaro (Agrigento) con gli oli Gran Crù Bio e Sicilia IGP

Le due bottiglie appartengono alla “Linea Nature” ed esprimono pienamente il concept cui si ispirano. Da una parte il “Gran Cru Bio”, con i monovarietali, con una etichetta dai colori tenui, in linea con il verde del marchio Biologico; dall’altra l’Igp Sicilia, stessa tipologia di bottiglia, stessa grafica pulita, ma con uno stile più classico che evoca la sicilianità.

 

PREMIO MORGANTINON

Sezione Miglior Confezione regalo

 

 TENUTA DEL DUCA DI COSTANZA PARRINO di Monreale (Palermo) con l’olio Oro di Piana

Una confezione che rimanda sin dal primo impatto alla classicità, a partire dalla scatola in legno in cui è contenuta l’elegante bottiglia, che si presenta incartata da un foglio nero, proprio in quanto concepita come bene prezioso da donare. Bottiglia che nel suo incarto è stretta al collo da un fiocco nero dai segni dorati, a simboleggiare da in lato il richiamo al nome “Oro di Piana”, che si scopre svolgendo l’incarto, e, dall’altro, gli abiti ricamati in oro, tipici della tradizione arbëreshë.

 

 FRANTOIO OLEARIO RUTA di Modica (Ragusa) con l’olio Don Ciccio Gold Selection

C’è tutta l’identità primigenia della Sicilia con i suoi segni distintivi ed emblematici in questa confezione che vede la pratica e funzionale combinazione di una bottiglia in ceramica, ispirata alla celebre testa di Moro (simbolo di ricchezza, prosperità e vita) con una latta in banda stagnata da un litro, che funge da comoda ricarica

 

3° AZ AGR. FRANCESCA TUMINO di Mazzarrone (Catania) con l’olio Sciabacco

Elegante e raffinata la bottiglia, come pure la confezione che la contiene. Tutto è curato nel minimo dettaglio, in particolare l’etichetta, riprodotta anche nella scatola esterna, con i rilievi che rappresentano i quattro distinti momenti del processo produttivo: dalla madre terra alla raccolta dei frutti, dalla pulizia delle olive da foglie e rametti alla loro spremitura. Vi è pure, in tali segni, il richiamo alle maioliche della tradizione calatina. Quanto invece al nome Sciabacco, è anch’esso elemento di design. Non un nome a caso, perché è quello delle terre in cui sono coltivati gli ulivi, e rimanda, nel contempo, anche ai leggendari schiamazzi delle streghe che si odono di notte.

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