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Perché Dante Alighieri viene associato all’olio di oliva?

Ogni anno, il 25 marzo, ricorre il Dantedì, ovvero la giornata nazionale dedicata al sommo poeta. E tutte le volte in tanti si chiedono come mai esista sul mercato un marchio di una impresa olearia che rimanda proprio al grande genio della letteratura mondiale. Ecco allora svelata una curiosità di cui solo pochi sono a conoscenza. Il tutto nacque sul finire dell’Ottocento, a opera di Eugenio Costa. E ancora oggi questa bella storia continua

Olio Officina

Perché Dante Alighieri viene associato all’olio di oliva?

Nel 2021, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, per l’anno dell’anniversario il noto marchio Olio Dante celebrò il sommo poeta attraverso un’etichetta concepita appositamente per una edizione speciale.

Per l’Italia è evidente che si tratti di una figura di riferimento di fondamentale importanza, vista anche la grande considerazione universale che Durante di Alighiero degli Alighieri, per tutti noto con il solo nome di Dante, ha in ogni angolo del mondo.

Battezzato con il nome Durante – Dante è un ipocoristico di Durante – era nato a Firenze in una data imprecisata, tra il 14 maggio e il 13 giugno 1265, e concluse la propria vita in esilio a Ravenna, lontano per motivi politici dalla sua Firenze, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.

Dante non è stato solo un grande poeta – a tutti noto per essere appunto l’autore della celeberrima Divina Commedia, capolavoro della letteratura mondiale – ma è altrettanto apprezzato come linguista, filosofo e teorico politico, oltre a essere stato lui stesso un politico, peraltro duramente avversato e costretto a vivere per lungo tempo in esilio.

Per tutti è il grande Dante, il sommo poeta, il padre della lingua italiana, tant’è che l’ente preposto alla diffusione della lingua italiana ha nome Società Dante Alighieri, e gli studi critici e filologici sono invece curati dalla Società dantesca. Trascorrono i secoli ed esistono gli studiosi di Dante conosciuti con il nome di dantisti. Insomma, si comprende bene, da tutti questi segnali, che si ha a che fare con una figura gigantesca e prestigiosa, un autentico genio letterario universale che attraversa i secoli e i luoghi.

Intanto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha giustamente ritenuto opportuno indire ogni 25 marzo il Dantedì, ovvero la “Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri”.

Perché dunque un letterato di tale straordinaria potenza viene associato all’olio di oliva? La ragione è molto semplice. Quando nel 1898 partirono una serie di spedizioni di olio di oliva dirette in nord e sud America, nonché in Australia ad accompagnare gli emigranti italiani, l’olio era un collante, un elemento identitario e pertanto generava una forte domanda di prodotto che in qualche modo evocasse e richiamasse il Paese dal quale questo intenso flusso migratorio partiva. Ecco allora Giacomo Costa, che ebbe l’intuizione di portare un pezzo d’Italia sulle tavole di tutto il mondo esportando l’olio nei vari continenti, attraverso un richiamo diretto e immediato con l’Italia. Ma perché fu dato, in particolare, il nome di Dante all’olio? C’è da osservare che sul finire dell’Ottocento molte imprese confezionavano le latte d’olio associandole a grandi letterati e artisti, oltre a molti altri simboli dell’italianità.

Nel caso specifico dell’Olio Dante, quando Eugenio Costa, uno dei figli di Giacomo, intraprese il primo viaggio nel Nord America al fine di consolidare la propria rete vendita, scoprì con un certo stupore che gli americani identificavano il suo cognome Costa con i portoghesi e decise pertanto di cambiare nome all’olio, introducendo così il marchio Olio Dante, anche per l’esplicito ed evidente richiamo all’Italia. Il successo commerciale non tardò ad arrivare e già nel 1904 l’Olio Dante era talmente noto in America da meritare, all’Esposizione di San Louis, la sua prima Grande Medaglia d’Oro quale miglior prodotto, seguita successivamente da altri importanti riconoscimenti, nel 1915 a San Francisco, nel 1935 a Bruxelles e via a seguire.

Medaglia d’Oro alla Ditta Costa per l’olio di oliva Dante, Esposizione Internazionale di San Francisco del 1915

Anche negli anni degli esordi c’era chi imitava il nome e il riferimento a Dante pur di guadagnare consenso sui mercati. Un’impresa spagnola tentò di lanciare l’olio “Beatrice” attraverso evidenti segni rimandanti al noto marchio dell’Olio Dante. Anche allora si tentava di stare sulla scia delle idee di successo. I Costa furono molto bravi nella comunicazione con continue e originali inserzioni pubblicitarie. Tra l’altro furono anche tra i primi, nel 1928, a firmare contratti con l’Eiar per gli annunci radiofonici, pagati all’epoca due lire a parola, trasmessi dalla radio nazionale italiana che in seguito assunse il nome Rai.

Olio Dante in lattina, manifesto pubblicitario, giugno 1928

A distanza di tanti decenni, e dopo vari passaggi di proprietà, tra cui si segnala il gruppo spagnolo SOS-Cuetara, il marchio Olio Dante tornò in Italia a opera di Biagio Mataluni, nel 2009, con gli Oleifici Mataluni di Montesarchio, in provincia di Benevento. Successivamente, nel 2014, fece il proprio ingresso nel capitale della Olio Dante Spa l’Ismea, ente pubblico economico legato al Ministero delle Politiche agricole. Nel 2017, infine, con la management company Oxy Capital, grazie alla finanza apportata da illimity Bank, si dette avvio alla realizzazione di un piano industriale di sviluppo incentrato sull’incremento della saturazione degli impianti produttivi e sull’internazionalizzazione. Sia la famiglia Mataluni, sia Ismea, sono presenti nell’attuale compagine societaria.

L’azienda dispone oggi di un moderno impianto di produzione, esteso su una superficie di 50 mila metri quadrati, con un frantoio (250 mila kg di olive/giorno), due impianti di raffineria (olive e semi, 250 mila kg/giorno), venti linee di imbottigliamento (fino a 1 milione di lt/giorno) e un laboratorio di controllo qualità di alto livello. Si colloca tra i principali produttori di oli alimentari nello scenario internazionale con le più importanti etichette storiche italiane, producendo anche in private label per selezionate aziende della Gdo italiana ed estera.

I due prodotti più noti sono l’olio di oliva Dante Classico e l’olio extra vergine di oliva Dante 100% Italiano.

 

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