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Ucraina, i danni economici della guerra si riflettono in tutta Europa

Le conseguenze dell’invasione russa stanno incidendo, e continueranno a farlo, in modo determinante sulle economie dei Paesi membri. Il ministro dell’agricoltura spagnolo Luis Planas, si è rivolto alla Commissione europea chiedendo di attivare procedure per facilitare la disponibilità delle materie prime nel mercato unico, in modo da garantire la produzione evitando interruzioni nei diversi comparti. Tante le preoccupazioni dettate dallo scenario attuale, e per far fronte alle difficoltà occorre agire rapidamente e in un’ottica comune

Olio Officina

Ucraina, i danni economici della guerra si riflettono in tutta Europa

Il ministro dell’agricoltura Luis Planas, ha analizzato, insieme alle organizzazioni professionali agricole (Asaja, Coag e Upa), le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina sui mercati agroalimentari, diventando il principale argomento di dibattito del Comitato Consultivo Agrario, originariamente convocato per affrontare il Piano Strategico della Politica Agraria Comune, la siccità, la normativa zootecnica e la Legge della filiera alimentare.

Dopo aver mostrato la sua solidarietà al popolo ucraino, Luis Planas ha affermato che “siamo di fronte a una situazione eccezionale, che richiede misure eccezionali”. Secondo il ministro, è necessario agire rapidamente per garantire la produzione e l’approvvigionamento alimentare in Europa.

“Cambia l’ordine delle priorità” e la Commissione europea deve allentare le misure per garantire la disponibilità delle materie prime, come già riportato dagli Stati membri nella riunione straordinaria del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue.

Il ministro e le organizzazioni agrarie hanno condiviso la preoccupazione per un aumento dei prezzi e tensioni nell’offerta di alcuni prodotti.

L’Ucraina e la Russia sono i due maggiori produttori mondiali di cereali e semi oleosi.

Nel caso della Spagna, l’Ucraina è il secondo fornitore di mais, dietro al Brasile, con un volume medio per stagione di 2,7 milioni di tonnellate.

Di notevole importanza sono anche le importazioni di torte di semi di girasole, residuo generato dalla spremitura dell’olio dall’alto valore energetico, con 233,00 tonnellate, il 68% della fornitura totale ricevuta dalla Spagna.

Questi prodotti sono ampiamente utilizzati nella produzione di mangimi per l’alimentazione animale.

L’attività commerciale dall’Ucraina è completamente paralizzata e ci sono dubbi sulle possibilità di semina e produzione per la prossima campagna.

Il ministro ha sottolineato che si tratta di un problema che riguarda l’Europa nel suo insieme, per questo ieri ha chiesto alla Commissione europea di attivare tutti i meccanismi necessari per facilitare la disponibilità delle materie prime nel mercato unico e che siano presi provvedimenti più flessibile della Pac in modo da aumentare la produzione.

In tal senso, ha evidenziato la necessità di allentare alcuni requisiti tecnici applicabili alle importazioni, sempre con l’avallo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa.

Il conflitto bellico ha già innescato un aumento dei prezzi delle materie prime, che colpisce soprattutto il settore zootecnico, aggiungendosi alla già critica situazione di siccità.

Planas ha ricordato che non sono previsti problemi di carenza, ma che devono essere adottate misure all’interno della comunità, così che venga garantita la produzione senza evitare interruzioni nelle filiere.

Sia la Spagna sia il Portogallo hanno chiesto alla Commissione europea di arbitrare misure che aiutino ad alleviare un’altra delle principali minacce che si proiettano sul settore in questo momento, la siccità.

La questione sarà affrontata in modo approfondito nella riunione del Tavolo della Siccità, in cui le organizzazioni agrarie, le cooperative agroalimentari e le comunità autonome sono convocate per analizzare la situazione e studiare le possibili misure da adottare.

Il ministro ha ribadito alle organizzazioni agrarie che la Legge sulla catena, in vigore dallo scorso 16 settembre, è arrivata in un momento molto opportuno, perché è una leva importantissima per affrontare le difficoltà del momento.

La legge deve consentire il trasferimento dei costi di produzione di agricoltori e allevatori al resto della filiera e le organizzazioni sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale di informazione e formazione.

Il ministro ha ribadito le iniziative già intraprese nei primi due mesi dall’entrata in vigore della legge per anticiparne l’osservanza, quali la costituzione degli organi di controllo, l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’anagrafe degli appalti, l’attivazione dell’Osservatorio di filiera e controlli dell’Agenzia per l’informazione e degli alimenti.

Planas ha inoltre informato le organizzazioni professionali agricole dei nuovi passi da seguire per l’approvazione del Piano Strategico della Pac.

Ora la Commissione europea dovrebbe rilasciare le sue osservazioni sul piano spagnolo a fine marzo.

Il ministero sta già lavorando all’approvazione del pacchetto normativo necessario affinché la riforma della Pac entri in vigore dal 1° gennaio 2023 ed è già nell’ultima fase di elaborazione per approvare il regio decreto per la gestione del settore bovino.

Fornirà un quadro legislativo aggiornato e favorirà lo sviluppo di un settore economicamente sostenibile, con capacità di esportazione ponendo particolare attenzione alla redditività delle aziende agricole familiari e professionali.

In apertura, foto di Olio Officina©

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