Mondo

Un robot ipertecnologico per fare la differenza in campo

Le prove effettuate con “Bakus” della società Vitibot hanno stupito e conquistato il pubblico a Caprarica di Lecce. Si tratta di un agri robot multifunzionale in cui non vi è nessun operatore a condurlo. Inoltre, grazie alla presenza di due Gps Rtk, viene garantita in tempo reale la precisione e la posizione centimetrica, venendo subito a conoscenza di qualsiasi spostamento sospetto o qualsivoglia anomalia in tempo reale. Si prospetta qualcosa di analogo anche per l'impiego in olivicoltura

Francesco Caricato

Un robot ipertecnologico per fare la differenza in campo

Le prove in campo, si sa, sono molto importanti, perché aiutano a capire concretamente vedendo, osservando, dialogando con chi la macchina che propone l’ha concepita e progettata. Eccoci allora nel Salento, lo scorso 26 ottobre, a Caprarica di Lecce. La prova in campo ha riguardato una macchina semovente senza cabina e a guida autonoma. Molto interessante l’idea dell’autonomia, per tutto ciò che comporta in benefici per una azienda, soprattutto in un contesto storico come quello attuale in cui è difficile disporre di personale.

Così, in collaborazione con la concessionaria Agricomas srl, di Minervino di Lecce, e la società Vitibot, ci siamo trovati in tanti nei vigneti di Masseria Stali, un’impresa con annesso agriturismo.

Preliminarmente alla prova in campo il responsabile commerciale di Vitibot, Luca Cazzola, ha descritto le caratteristiche di questo robot, una macchina in grado di operare in forma autonoma su impianti vitati per gestire il sotto-chioma del vigneto.

Si chiama “Bakus”, questo agri robot iper tecnologico, e i punti di forza che lo distinguono rispetto a qualsiasi altra trattrice specializzata condotta da un operatore a bordo, sono notevoli.

Sì, perché ciò che stupisce è proprio l’assenza dell’operatore che conduca la macchina. Ovvero, affinché l’agri-robot possa funzionare è comunque indispensabile che vi sia un operatore, ma il suo compito non è di condurre fisicamente la macchina ma di mappare e geo-referenziare l’impianto di vigneto con i suoi filari e tale lavoro – e sta qui l’aspetto positivo – lo si fa solo la prima volta.

Fatto ciò, grazie alla presenza di 2 GPS RTK si garantisce in tempo reale la precisione e la posizione centimetrica dell’agri-robot, con la garanzia di vedere qualsiasi spostamento sospetto o qualsivoglia anomalia in tempo reale.

Inoltre, sono presenti diversi dispositivi di sicurezza e di guida, sia attivi, sia passivi, i quali garantiscono la sicurezza per chiunque dovesse avvicinarsi al robot, permettendo il controllo da remoto con smartphone.

Altro punto di forza è l’alimentazione 100% elettrica, la quale garantisce un ‘autonomia di circa 10 ore di lavoro, a seconda della geologia del terreno e delle attrezzature impiegate.

Anche qui, i tempi di ricarica rapida sono brevi. In appena 2 ore si passa da 0 a 80% di ricarica, e tutto ciò permette due turnazioni nelle 24 ore.

Non è da meno il costo orario di esercizio dichiarato dal costruttore, che è inferiore a 1 euro per ora.

Ultimo, ma non meno importante, c’è da considerare la responsabilità sociale d’impresa, o CSR.

Sì, perché in un periodo in cui è difficile reclutare del personale qualificato e formato, questo agri-robot permette di rispettare l’ambiente oltre che la salute dell’operatore, evitando tutti quei problemi muscolo-scheletrici dei rischi di ribaltamento e di esposizione ai trattamenti fitosanitari, problematiche classiche nelle normali trattrici agricole. Con tale macchina robot vengono così facilitate tutte le operazioni ripetitive che portano all’affaticamento e allo stress del conduttore.

L’agri-robot di cui ho potuto verificare la funzionalità nel corso delle prove in campo è stato pensato proprio per lavorare il terreno in modo autonomo, per salvaguardare la salute dell’uomo e per proteggere il vigneto e la sua biodiversità riducendo sensibilmente l’impronta ambientale del comparto viti-vinicolo, ed eliminando con ciò l’uso di diserbanti chimici necessari per il contenimento delle erbe infestanti nel sotto-fila del vigneto.

Infatti, tra le tante dotazioni dell’agri-robot Bakus di VitiBot sono presenti attrezzature per la lavorazione del terreno (lame interceppo, rasaerba rotanti, spollonatrici, scerbatrici) e altre per l’allevamento della vite (quali pre-potatrici, cimatrici a lame, legatrici, spuzzatori a recupero) e tutto ciò che si potrà applicare al porta attrezzi del Bakus.

Facendo un po’ i conti, sì, è vero, che l’agri-robot ha un suo costo importante, ma è pur vero che l’automazione porta con sé un abbattimento dei costi di produzione.

Infatti, Bakus può essere sfruttato anche di notte, o durante le festività settimanali, tutte le volte che le condizioni pedoclimatiche lo consentano e là dove non vi sarebbe la disponibilità di operatori in campo per eseguire quegli interventi tempestivi che risulterebbero invece alquanto risolutivi per la salubrità delle piante e di conseguenza per la qualità del raccolto.

Dialogando con il responsabile commerciale di Vitbot, Luca Cazzola, sono emerse delle interessanti prospettive tecnologiche, che saranno presentate nel corso del 2024.

Alla mia domanda se sia possibile prospettare un uso del Bakus anche per il comparto olivicolo, relativamente alla gestione del sotto-chioma, la risposta è stata positiva. Infatti già alcune aziende fanno ricorso al robot , ma solo nei primi anni d’impianto.

Concludo allora affermando che ci saranno sicuramente delle interessanti prospettive future per questo agri-robot, visto che si potrebbe adattare anche nella gestione dei nuovi impianti olivicoli. Per lo meno, è quanto gran parte degli olivicoltori sperano.

Non bisogna avere perplessità riguardo alle innovazioni. Basti riflettere su quanto avvenuto negli ultimi anni in campo viticolo. Ciò che era impensabile solo pochi anni fa, ora è realtà. La raccolta dell’uva era solo manuale. Oggi grazie alla ricerca e all’innovazione è quasi tutta meccanizzata.

Digitalizzare l’agricoltura è un passo obbligatorio. Penso che se il gruppo Same-Deuts-Fahr ha creduto investendo in questo progetto destinato alla viticoltura, con risultati e riconoscimenti che si possono constatare, ritengo che i medesimi riscontri di Bakus si possano ottenere, replicandoli, anche per il comparto olivicolo. Bisognerà solo attendere ed essere fiduciosi.

 

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia