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Il piacere del cibo mangiando circondati da 9 mila metri quadri di un uliveto plurisecolare

RISTORANTE OLIOCENTRICO. In un fascinoso angolo di Toscana c’è un ristorante tra gli ulivi. Si chiama Antico Uliveto, in quanto gli ulivi che circondano il locale sono effettivamente secolari, piante, esattamente, della varietà Quercetano

Maria Carla Squeo

Il piacere del cibo mangiando circondati da 9 mila metri quadri di un uliveto plurisecolare

Il ristorante ha esordito sulla scena più 25 anni fa, nato dall’entusiasmo di una famiglia, i Pellizzari, con l’impegno e la dedizione, in particolare, di Leopoldo e della figlia di Cristina, unitamente al ristoratore Massimo Arata, marito di Cristina.

“C’è un pizzico di casualità nell’ideazione del Ristorante”, dicono. “La diminuzione delle nascite, di cui soffre il nostro paese, aveva portato la restituzione da parte del comune di Seravezza, di uno stabile usato come scuola materna. C’era l’obbligo di adibire il piano inferiore a locale pubblico. Da qui il restauro e l’inizio di tutto”.

Il locale è immerso in 9 mila metri quadri di un uliveto plurisecolare. Il nome Antico Uliveto non è pura fantasia, ma lo specchio della realtà.

“La scelta, sin dall’inizio, è stata quella di fare una ristorazione attenta ai contenuti, alla stagionalità dei prodotti, con una grande attenzione al mondo del vino”. È quanto afferma Cristina, la quale non solo si dedica al ristorante, ma anche all’oliveto, a partire dal quale produce un olio di qualità e unico, dalla cultivar autoctona Olivo Quercetano. Ci ha creduto così tanto al punto da aver dato vita all’associazione dell’Olivo Quercetano che con la coordinazione di alcuni piccoli produttori e dell’agronomo ed enologo Lamberto Tosi, portando all’interessamento di Slow Food con la creazione del Presidio.

Il ristorante si è guadagnato tutto il successo che merita, al punto di essere inserito per diversi anni nelle guide più importanti. In tutto questo tempo “rimane basilare la ricerca del prodotto tipico del territorio, e comunque sempre di derivazione Italiana”, precisano Cristina e Massimo.

“Alcuni dei piatti del nostro inizio – aggiungono – li troviamo ancora in menù, in quanto oggetto di continua richiesta da parte dei clienti. Il raviolo d’arancio agli scampi e il farro alla versiliese, frutto della creatività del nostro primo chef Piero Bertozzi, assieme alla torta crema cioccolata e pere, e poi proseguendo con il flan di pecorino con pere e riduzione di aceto balsamico o il tortino di baccalà con vellutata di patate e cipolla di Tropea. Alcuni piatti, inoltre, sono creati proprio per esaltare la fragranza del nostro olio: i Taglierini nei fagioli, la zuppa di Schiaccioni, il Flan di Castagne su vellutata di ricotta e varie altre preparazioni”.

La materia prima è fondamentale: “Nella priorità di territorio vengono scelte le carni dai migliori allevamenti italiani, Fassona, Chianina, Marchigiana, mentre sul pesce in carta viene indicato pesce del giorno semplicemente perché viene usato quello che giornalmente si trova al mercato. In estate si può pranzare all’aperto, in giardino, e, parallelamente al ristorante, vi è anche un’attività legata agli aperitivi, al bar e a un pubblico giovane amante del buon bere.

ANTICO ULIVETO

Pozzi di Seravezza, Lucca, Toscana, Italia

Casa Virtuale: antico-uliveto.it

Questa recensione potete leggerla anche sul numero 10 del mensile Oliocentrico: QUI

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