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Aumentano le aziende a biometano in Italia

Con le ultime iniziative di incentivazione si vanno incrementando gli impianti. Il contributo agli obiettivi di decarbonizzazione non si limita alla sola fase del consumo energetico ma vale anche per ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo e restituire sostanza organica al terreno

Marcello Ortenzi

Aumentano le aziende a biometano in Italia

Lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è strategico per il potenziamento di un’economia circolare basata sul riutilizzo ed è un elemento rilevante per il raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione. Se inserito nella rete gas, il biometano può contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra, rispetto al ciclo vita del metano fossile, tra l’80 e l’85 per cento.

Il contributo del biometano agli obiettivi di decarbonizzazione non si limita alla sola fase del consumo energetico ma anche a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo (il 14% dei gas climalteranti) e a restituire al terreno sostanza organica. Il digestato (ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole) è infatti un ottimo fertilizzante naturale utilizzabile in alternativa a quelli di origine fossile.

Le imprese agricole hanno l’ulteriore opzione di abbattere sostanzialmente i loro costi di produzione e aumentare la propria competitività. Il biometano prodotto con criteri di sostenibilità è in grado di aumentare la capacità di assorbire e immagazzinare carbonio del suolo. Sul territorio nazionale sono già attive realtà che possono essere prese come punti di riferimento nella produzione di biometano a chilometro zero.

Lo scorso 27 ottobre è entrato in vigore un nuovo Decreto Biometano (Decreto del Ministro della Transizione Ecologica 15 settembre 2022). Si tratta della revisione del Decreto Interministeriale 2 marzo 2018, integrato con il Decreto del ministro della Transizione Ecologica 5 agosto 2022. Il provvedimento dovrebbe rappresentare l’attuazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) a supporto del settore, incentivando la produzione di biometano anche per usi diversi dall’autotrasporto. Come al solito, il Decreto non avrà effetti immediati perché rimanda ad un futuro regolamento attuativo.

Una realizzazione concreta della produzione del biocarburante si evince a Vicenza con i due impianti di Motta Energia e EBS. Essi consentono, congiuntamente, la produzione di circa 7.000 tonnellate di biometano liquido all’anno, partendo dalla valorizzazione di effluenti zootecnici (letame e liquami bovini, pollina) provenienti da 120 aziende agricole del territorio.  Questo bio-GNL è destinato all’alimentazione del trasporto pesante e fornisce carburante a più di 200 camion per una percorrenza totale di 100 mila chilometri all’anno. Per questo progetto la AB di Orzinuovi, (cogenerazione ai biocombustibili), ha fornito le tecnologie per coprire l’intera filiera di trasformazione del biogas in biometano.

La purificazione del biogas avviene attraverso due sistemi di purificazione a membrane “BIOCH4NGE” che a regime permettono di produrre complessivamente 1200 Sm³/h di biometano. I due cogeneratori ECOMAX®, alimentabili sia con il biogas sia con il gas naturale, producono poi l’energia a supporto degli altri processi, soddisfacendo i requisiti di sostenibilità e al tempo stesso garantendo le migliori prestazioni economiche. Questo esempio di economia circolare applicato al mondo agricolo consente una valorizzazione completa di tutti gli scarti di filiera che, oltre a diventare combustibile green prodotto a chilometro zero, generano fertilizzante. Sottoponendo il digestato a separazione solido/liquido si ottengono due frazioni: quella Chiarificata: fertilizzante a buona disponibilità di Azoto. Contiene un’elevata percentuale di azoto ammoniacale sull’azoto totale, rapporto N/P piuttosto elevato; e quella Solida: con buone proprietà ammendanti, concentra in sé la sostanza organica del digestato e contiene un’elevata percentuale di azoto organico sull’azoto totale (e buona parte del fosforo).

In apertura, foto di Olio Officina

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