C’è un modo per fare bene all’ambiente: partendo dagli ulivi
Il progetto Migliorare la biodiversità negli uliveti del Somontano, in collaborazione con Seo/BirdLife, è volto a mantenere e conservare tutti quegli elementi floristici e faunistici che, oltre a portare benefici climatici, concorrono a creare un ambiente ideale per l'olio. Il progetto sarà strutturato in due fasi: la prima, dedicata allo studio dei bioindicatori e la seconda, una definizione chiara delle azioni da intraprendere alla luce dei dati ottenuti in precedenza. La cura degli uliveti è sinonimo di benessere, sia per il territorio, sia per gli agricoltori
La coltivazione dell’ulivo nel Somontano ha valori importanti, come il mantenimento delle sue varietà tradizionali e l’offerta di un prodotto la cui qualità è segno di una lunga cultura olivicola.
A questo possiamo ora aggiungere un’iniziativa per mantenere e promuovere la biodiversità di questa coltura, attraverso il progetto che la regione sta sviluppando con l’organizzazione conservazionista Seo/BirdLife, in collaborazione con la Fondazione Caja Rural.
Il progetto “Migliorare la biodiversità negli oliveti del Somontano” è iniziato l’anno scorso, quando sono state selezionate le dieci aziende partecipanti, in diversi contesti paesaggistici e distribuite nelle zone più olivicole della regione di Somontano de Barbastro, dove l’iniziativa doveva essere sviluppata.
La selezione di questi oliveti è stata sostenuta dalla regione Somontano, così come la collaborazione dei proprietari delle dieci aziende dimostrative.
Nel 2021, sono stati avviati studi di biodiversità nelle fattorie sulla loro avifauna – poiché gli uccelli sono eccellenti bioindicatori della qualità di un habitat -; sulle formiche e gli impollinatori – per i quali sono state installate 18 cassette -, così come sulla vegetazione boschiva e la flora legnosa che cresce spontaneamente e che è stata molto colpita sia dall’uso di pesticidi che dalla semplificazione del paesaggio agricolo.
Queste misure sono sotto la supervisione di Seo/BirdLife, e sono state sviluppate con successo nel progetto Life Olivares Vivos, coordinato dalla Ong ambientale.
Nella prima fase del progetto, si realizzerà uno studio per definire lo stato dei suddetti bioindicatori (la presenza di uccelli, piante e insetti predatori di parassiti) in cinque oliveti di diversa morfologia e varietà, situati in cinque diverse parti della regione.
Dopo questa prima analisi, che potrebbe essere completata entro la fine dell’estate 2022, sarà proposta una serie di azioni per il ripristino dell’oliveto e della sua biodiversità, come il mantenimento della copertura vegetale, la piantumazione di specie in bordure come siepi, e la realizzazione di elementi funzionali per ospitare la fauna: installazione di alberghi per insetti, cassette-nido, creazione di stagni e abbeveratoi, ecc.
“Il miglioramento della biodiversità della zona attraverso le azioni disegnate attraverso questo progetto aggiungerà un plus all’olio di Somontano, che aumenterà il valore aggiunto di questo prodotto, dotato giù di un’alta qualità. Abbiamo dimostrato che la conservazione della fauna selvatica nell’uliveto non è solo redditizia per l’agricoltore, ma anche una garanzia per il futuro, poiché conserva il suolo e permette la riduzione dei pesticidi. Alla fine dell’estate avremo una radiografia per conoscere lo stato di salute degli uliveti di Somontano e saremo in grado di proporre misure di gestione per migliorare l’esistenza di specie di flora e fauna la cui presenza è benefica sia per l’agricoltore che per il territorio in generale”, ha spiegato Luis Tirado, delegato di Seo/BirdLife in Aragona.
Attualmente, la regione di Somontano de Barbastro ha un totale di 3.719 ettari di uliveti in coltivazione a secco e 226 ettari in irrigazione.
Si tratta di coltivazioni a bassa densità, la maggior parte delle quali sono secolari e dove la meccanizzazione è difficile, per cui è necessario puntare sulla qualità e su elementi di differenziazione come le varietà tradizionali e la garanzia di essere rispettosi della fauna selvatica per poter competere in un mercato globalizzato.
In apertura, foto di Seo/BirdLife
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