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Non c’è alternativa: le risorse idriche vanno tutelate in modo efficiente e sostenibile

Con una riduzione delle precipitazioni pari al 48% rispetto alla media degli ultimi quarant’anni, la forte siccità a cui stiamo assistendo ha posto le realtà produttive e i singoli in una situazione di disagio e difficoltà. La Community Valore Acqua per l’Italia, creata e coordinata da The European House – Ambrosetti, dal 2019 lavora nell’ottica di fornire soluzioni alternative per la filiera estesa dell’acqua. Solo un intervento sistemico a livello nazionale può rispondere concretamente all’attuale sfruttamento e consumo delle risorse

Olio Officina

Non c’è alternativa: le risorse idriche vanno tutelate in modo efficiente e sostenibile

Le sfide legate alla crisi energetica e la prolungata siccità estiva  richiedono impegno e capacità creativa da parte di tutti (aziende, Istituzioni, società civile, territori)  per promuovere la transizione verso modelli di produzione e consumo sostenibili.

È in quest’ottica  che la Community Valore Acqua per l’Italia, creata e coordinata da The European House – Ambrosetti, è al lavoro dal 2019 per favorire il dialogo ed elaborare visioni e soluzioni per la filiera estesa dell’acqua trattando il tema della gestione della risorsa acqua come driver di competitività e sviluppo industriale  sostenibile, con l’obiettivo di avanzare proposte al Governo e al sistema-Paese. Ai lavori della  piattaforma multi-stakeholder che proprio all’acqua, alla sua gestione e agli impatti ambientali, sociali  ed economici per il nostro Paese si dedica da quattro anni a questa parte partecipano i più importanti  attori della filiera idrica, dagli operatori del ciclo idrico integrato ai rappresentanti del settore agricolo,  dai provider di tecnologia e software, ai fornitori di macchinari e impianti.

La Community ha chiuso recentemente un accordo di collaborazione con Utilitalia, la Federazione  che unisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e  del gas, e la sua Fondazione scientifica Utilitatis. L’accordo prevede la partecipazione attiva di  Utilitalia e di Fondazione Utilitatis ai lavori della Community Valore Acqua per indirizzare il  posizionamento e le proposte di policy. The European House – Ambrosetti collaborerà in qualità di  partner alla redazione del Blue Book, la Fondazione Utilitatis collaborerà in qualità di partner scientifico alla redazione del Libro Bianco – Valore Acqua per l’Italia. Entrambi i documenti saranno  presentati nell’ambito dell’evento finale della Community nella Giornata Mondiale dell’Acqua (22  marzo 2023). Le due esperienze convoglieranno così a garantire una rilevanza ancora maggiore al  tradizionale momento di sintesi e confronto tra industry, Istituzioni e società civile.

La Community cresce e si amplia nel numero dei partner, che accoglie altre nuove adesioni. Ad oggi,  sono partner A2A, Acea, Acquedotto Pugliese, Celli Group, Hera, Intesa Sanpaolo, Iren, MM, Smat,  Anbi – Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque  Irrigue, Engineering, Schneider Electric, Suez, AcegasApsAmga, AlfaVarese, Barchemicals,  Brianzacque, Citl – Consorzio Idrico Terre di Lavoro, Crédit Agricole – Friuladria, Cva – Compagnia Valdostana Acque, Fisia Italimpianti, Irritec, Iws – Integrated Watercare Solutions,  Livenza Tagliamento Acque, Maddalena, Padania Acque, Rdr, Sit e Soteco.

Superare le criticità e ottimizzare la gestione della risorsa acqua

La Community Valore Acqua per l’Italia dimostra di aver colto immediatamente l’urgenza delle risposte da dare alla situazione in cui versa l’oro blu italiano e la necessità di porlo al centro della  sfida dello Sviluppo Sostenibile: avanzare proposte al sistema-Paese per rafforzare lo sviluppo  della filiera estesa è tra gli obiettivi della Community Valore Acqua per l’Italia.

Oggi più che mai è necessario mettere al centro del dibattito la gestione efficiente e sostenibile della  risorsa idrica. L’Italia sta vivendo la peggiore crisi siccitosa degli ultimi 70 anni: il primo  semestre 2022 è stato il più caldo e meno piovoso della storia italiana, con un’anomalia  termica di +2,7 °C e una riduzione delle precipitazioni del 48% rispetto alla media degli ultimi  quarant’anni.

In questo contesto, l’Italia si caratterizza come uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento  climatico. Da un lato, il 21% del territorio è a rischio desertificazione e, dall’altro, il numero di eventi  metereologici estremi è cresciuto del +25% all’anno negli ultimi 20 anni, a fronte di una riduzione  annua delle precipitazioni del -2,5% annuo. A questo ritmo, l’International Energy Agency, Iea,  prevede che i flussi idrici in Italia si ridurranno del 40% entro il 2080.

Tutto questo genera conseguenze economiche e sociali che non possono essere trascurate. Ogni anno  l’Italia spende 7 miliardi di euro per contrastare i danni generati dal cambiamento climatico, ma  nel 2022 ammontano già a più di 3 miliardi di euro i danni per il solo settore agricolo nel Nord Italia.

A fronte della scarsità di acqua dei mesi scorsi, il cambiamento climatico ha già impattato le colture e  le produzioni agroalimentari distintive del Paese. Occorrerà attendere fine anno per i dati a  consuntivo 2022, ma i dati dello scorso anno restituiscono un quadro preoccupante: nel 2021, l’Italia  ha perso un quarto della propria produzione di frutta (con picchi fino al -95% per il miele, -69% per  le pere e -48% per le pesche) e il 10% della propria produzione di riso e vino, per i quali il Paese  rappresenta il primo produttore europeo e mondiale, rispettivamente.

Non solo.

Nel periodo gennaio maggio 2022, la produzione idroelettrica è calata del -39,7% rispetto allo stesso periodo del 2021,  facendo abbassare la quota di Fer sulla domanda totale di elettricità al 32% (una delle quote più basse  degli ultimi anni).

Nonostante l’inserimento della tutela dell’ambiente nella Costituzione Italiana e il recente  stanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili di 607 milioni di  euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Pnrr, per le proposte di finanziamento di progetti  volti a ridurre le perdite nelle reti idriche, occorre infatti fare in fretta per ottimizzare la gestione di  una risorsa tanto fondamentale quanto poco conosciuta e valorizzata e definire con  urgenza una Strategia Nazionale sulla Risorsa Acqua, come evidenziato dalla Community fin  dalla sua prima edizione.

La persistenza di modelli di sfruttamento e consumo della risorsa idrica poco  sostenibili, il ridotto livello di investimento nel Servizio idrico integrato e la scarsa  produttività della risorsa idrica nel sistema economico sono i principali punti di debolezza  nella gestione dell’acqua in Italia.

Il Libro Bianco 2022 – realizzato a conclusione della terza edizione della Community grazie all’attività  dell’Osservatorio Valore Acqua – che offre la mappatura più completa e aggiornata della filiera idrica  estesa mettendo a sistema i contributi di tutti gli attori che vi operano, ha fotografato una situazione che richiede interventi urgenti e decisi. Secondo i dati presentati, a livello assoluto siamo il Paese dell’Unione Europea che preleva più acqua per uso civile sia a livello assoluto (oltre 9 miliardi di m³ ogni anno), e relativamente alla popolazione, con prelievi ad uso potabile che  raggiungono i 152,4 m³ per abitante (secondo Paese dell’Unione Europea).

I principali risultati della terza edizione della Community Valore Acqua per l’Italia hanno messo in  evidenza come sia necessario definire un intervento di natura sistemica a livello nazionale che possa  incidere sui fattori ostativi e valorizzare i fattori acceleratori per lo sviluppo della filiera estesa  dell’acqua e la gestione efficiente e sostenibile della risorsa, mettendo a sistema i contributi di tutti gli  attori della filiera estesa dell’acqua.

La Community ha risposto a questa esigenza definendo, attraverso il dialogo con i partner e i  numerosi stakeholder coinvolti durante il percorso di lavoro, un decalogo di proposte e azioni  concrete per il sistema-Paese.

I dieci macro ambiti identificati sono:

— Strategia Nazionale per una filiera estesa dell’acqua e un Paese più sostenibile. — Rilancio degli investimenti per lo sviluppo della filiera estesa dell’acqua

— Superamento del Water Service Divide tra i territori italiani

— Adeguamento del livello tariffario per il Servizio Idrico Integrato

— Tutela e circolarità della risorsa idrica primaria

— Efficientamento della gestione dei fanghi di depurazione

— Digitalizzazione della filiera estesa

— Miglioramento della raccolta dati e diffusione della water footprint

— Comunicazione e sensibilizzazione

— Rafforzamento dei meccanismi di collaborazione pubblico-privato

L’Italia deve sfruttare l’opportunità storica del Pnrr nella sua Componente “Tutela e  valorizzazione della risorsa idrica e del territorio” per superare le principali, storiche, criticità e  favorire gli investimenti privati che consentano di ottimizzare la gestione di una risorsa  tanto fondamentale quanto poco conosciuta e valorizzata per essere in grado di fronteggiare  eventi climatici estremi e inediti, come la prolungata siccità di quest’anno.

Di strategie per l’ottimizzazione della filiera estesa dell’acqua se ne è parlato al Festival dell’Acqua organizzato da Utilitalia in collaborazione con Smat a Torino.

Durante la sessione “Un’agenda europea per l’acqua: fra priorità e  fattibilità”, moderata da Giordano Colarullo Direttore Generale di Utilitalia, è intervenuto anche Valerio De  Molli, Managing Partner&Ceo di The European House – Ambrosetti, in qualità di portavoce della  Community, che presenta le principali evidenze che sono emerse dalla terza edizione.

 

In apertura, foto di Olio Officina©

1 Response

  1. valter Ottello ha detto:

    la privatizzazione ha fatto praticamente orrore ed inquinamento con elevati costi … !!! purtroppo in italia non abbiamo 1 … STATO- FEDERALE e subiamo * AZIONI PRIVATE IN ATTI D’UFFICIO … * come empre > complimenti ai furbetti del QUARTIERINO

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