C’è un ingiustificato allarmismo in campo alimentare. Il caso Nutri-score a semaforo
Tumori, nutrizione e "food warnings". L’Associazione ricercatori Nutrizione e Alimenti ha sentito il dovere di condividere alcune significative e utili informazioni, a partire dalle autorevoli raccomandazioni per la prevenzione del cancro contenute nel decalogo del Diet, Nutrition, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective. Così, visto che alla fine è prevalso il riferimento al “semaforo” in etichetta, diventa importante che il consumatore venga correttamente informato affinché, specie per i colori a rischio, questi non vengano interpretati come una ”stroncatura” dell’alimento, ma come suggerimento per un consumo prudenziale
Consapevoli della importanza del piano della Commissione Europea, “Europs Beating Cancer Plan”, ma al tempo stesso preoccupati per talune posizioni allarmistiche in campo alimentare (Nutri-score a semaforo), l’Associazione Ricercatori Nutrizione e Alimenti (ARNA) sente il dovere di condividere talune informazioni, che si augura chiarificatrici. Lo fa a partire dalle recenti e autorevoli raccomandazioni per la prevenzione del cancro contenute nel decalogo del “Diet, Nutrition, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective”, Report del World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research, apparso nel 2018 e così articolato:
-
Mantenere il peso forma (BMI non oltre 26 e non ingrassare da adulti);
-
Essere fisicamente attivi, ogni giorno, per mantenere il peso forma;
-
Mangiare una dieta ricca in “cereali” integrali, verdura, frutta e legumi (30 g/d di fibra alimentare);
-
Limitare il consumo di ‘fast foods’ e di alimenti conservati ricchi in grassi, ma anche in amidi e zuccheri, per mantenere il peso forma;
-
Limitare il consumo di carni rosse e conservate: 70-80 g/d di rossa nel piatto (pari a circa 100 g se si considerano i dati delle statistiche); mentre le carni conservate andrebbero fortemente ridotte;
-
Limitare il consumo di bevande zuccherate: soft drinks (bere “solo acqua”);
-
Limitare il consumo di alcool (poco-poco);
-
Non usare supplementi alimentari per la prevenzione del cancro;
-
Per le mamme: allattare al seno se possibile;
-
Dopo una diagnosi di cancro: seguire le suddette raccomandazioni, per quanto possibile.
Tralasciando gli ultimi tre “comandamenti”, i primi sette sono relativi alle regole alimentari e ai comportamenti individuali che:
i) contribuiscono a contenere il peso, evitando sovrappeso-obesità, quindi l’eccesso di grassi (qualsivoglia), ma anche di amidi raffinati e di zuccheri;
ii) possono contribuire alla ingestione o al formarsi nel digerente di sostanze potenzialmente cancerogene, quindi alcolici e carni conservate, ma anche le carni rosse fresche, pur meno problematiche;
iii) possono proteggere dai rischi dei primi due fattori; sono in particolare frutta e verdura non amidacea in quanto apportano fibra alimentare, polifenoli e altri antiossidanti che normalizzano il microbiota intestinale e comunque riducono i processi infiammatori.
Da ciò scaturiscono due importanti considerazioni:
-
Si conferma che eventuali problemi di patologie raramente sono ascrivibili al consumo di alimenti e di principi nutritivi se rientrano nei fabbisogni raccomandati per l’uomo sano (salvo fenomeni legati a specifiche allergie e/o intolleranze). Maggiore attenzione si deve invece ai frequenti eccessi, pur senza trascurare alimenti-bevande che apportano od originano sostanze a rischio;
-
Si conferma altresì il segreto della dieta mediterranea – da tutti riconosciuta come dieta salutare per eccellenza – che in buona sostanza obbedisce al decalogo di cui sopra e che possiamo così riassumere: non serve eliminare singoli alimenti, specie se tradizionali, ma piuttosto è bene contenerne il consumo per accrescere invece gli alimenti protettivi (frutta e verdure non amidacee, preferibilmente fresche), oltre a praticare uno stile di vita sano (elevata attività motoria).
Per concludere, non siamo aprioristicamente contrari a indicazioni in etichetta che aiutino il consumatore a valutare i potenziali effetti dei singoli cibi, semplicemente avremmo preferito un metodo meno “tranchant” rispetto ai colori del semaforo (Nutri-Score), per tenere conto anche della loro presenza nelle diete (es. il Nutrinform battery italiano). Giusta, infatti, la preoccupazione del nostro sistema agro-alimentare che, da certe forme di generalizzazione dei problemi, ne avrebbe un inutile danno. Tuttavia, poiché è prevalso il “semaforo”, diventa ora importante che il consumatore venga correttamente informato affinché, specie i colori a rischio, non vengano interpretati come una “stroncatura” di quell’alimento, ma piuttosto come il suggerimento per un consumo prudenziale. Questo approccio è, in sostanza, parte della “filosofia” della dieta mediterranea: moderazione con gli alimenti, equilibrio della dieta e stile corretto di vita.
Non meno importante, ci sia infine consentito un suggerimento per gli operatori del sistema agro-alimentare. Potrebbe essere infatti l’occasione per affinare – anche grazie alla ricerca – le tecniche di produzione al fine di rendere, per quanto possibile, bassi i tenori di sostanze a rischio che, attenzione, non sono soltanto i nitrati-nitriti o l’alcol, ma anche il sale e lo zucchero, senza trascurare le micotossine, i prodotti di ossidazione delle carni se non opportunamente protette (soprattutto dalla luce) ecc.
In apertura, una foto di Olio Officina
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui
Commenta la notizia
Devi essere connesso per inviare un commento.