Terra Nuda

L’olivicoltura che non ti aspetti

Scene di un futuro probabile. Nell'ambito di una visita in campo, in occasione del terzo Convegno nazionale Olivo e Olio di Bari, soprende vedere impianti super intensivi di terza generazione nella terra della Coratina, oltre a un frantoio che lavora 8-10 mila quintali di olive al giorno

Filippo Cavaliere

L’olivicoltura che non ti aspetti

Quel che vedete è il futuro possibile. Per ora sono solo campi sperimentali. Evidentemente c’è ancora da attendere, ma intanto queste scene rendono l’idea. Stupisce anche immaginare un frantoio che lavori grossi quantitativi di olive.

Tutto ciò è stato visto nell’ambito delle visite in campo organizzate durante i lavori dell’importante tre giorni organizzata dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, dal Gruppo di lavoro Olivo e Olio della SOI e dall’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio.

Il campo dove è stata effettuata la raccolta con la Pellenc è di un privato che è già al secondo anno di raccolta con risultati soddisfacenti: ha parlato di 120 quintali per ettaro raccolti in 1 ora e 40 minuti.

Le varietà impiantate sono Arbequina e Arbosana. La tecnologia di impianto si chiama Smartree.

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