Terra Nuda

Etichettatura a semaforo, Federalimentare: a rischio export per 600 mln euro

Agra Press

Roma – Per Federalimentare, la presa di posizione, in occasione del Consiglio dei ministri agricolo, di “16 paesi europei al fianco dell’Italia contro il sistema di etichettatura alimentare ‘a semaforo’ proposto dal Regno Unito, e’ un importante segnale lanciato dal nostro governo a tutela delle eccellenze alimentari italiane, ma la battaglia e’ lungi dall’essere conclusa”.

“Il consenso di 16 paesi alla posizione italiana nel corso della riunione odierna del Consiglio agricoltura e pesca – sottolinea il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani – e’ un’importante vittoria diplomatica del governo italiano e del ministro delle politiche agricole de girolamo, cui va il nostro plauso, e un chiaro segnale che l’Ue lancia a Londra: il semaforo in etichetta proposti dal Regno Unito e’ infatti discriminatorio e fuorviante, perche’ non esistono cibi ‘buoni’ e ‘cattivi’ in se’, ma soltanto diete giuste o sbagliate, a seconda di come i diversi alimenti vengono combinati”.

“Classificando alimenti e bevande senza evidenze scientifiche appropriate – osserva Ferrua – c’e’ il rischio di dare giudizi semplicistici ed erronei sul singolo prodotto”. “Questa semplicistica metodologia proposta da londra colpisce oltre un quarto dell’intero export alimentare nel Regno Unito”, stima il presidente della Federazione italiana dell’industria alimentare secondo il quale “e’ a rischio il 28,3% dei nostri prodotti esportati in Gran Bretagna, pari a oltre 630 milioni di euro”.

“Si tratta di una quota molto importante, il 2,6% di tutto l’export italiano 2012 nel mondo, analoga – osserva Ferrua – a quella coperta dall’intero nostro export alimentare su mercati importanti come Canada e Giappone”. “Ad essere discriminati sono alcuni tra i prodotti simbolo come il parmigiano reggiano, la mozzarella, il prosciutto, l’olio di oliva, la pasta ripiena i prodotti dolciari, che – chiarisce il presidente di Federalimentare – verrebbero etichettati con un bollino rosso a causa del contenuto di sale o zuccheri o di grassi”.

“Al momento – aggiunge Ferrua – l’export oltremanica dei comparti piu’ coinvolti sembra risentire in misura ancora marginale della nuova disciplina”. “Ma al di la’ degli impatti immediati, preoccupano gli effetti sul medio periodo sui mercati piu’ avanzati del continente”, prosegue il presidente della Federazione aggiungendo che “in tal senso, la seduta del consiglio dei ministri ue apre scenari positivi, anche se la battaglia e’ lungi dall’essere conclusa: l’effetto di trascinamento di un mercato leader come quello del regno unito – conclude ferrua – e’ ancora insidioso e tutt’altro che trascurabile. c’e un rischio emulazione da parte di alcuni paesi del nordeuropa”. (cl.co)

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