Terra Nuda

I ricercatori italiani del Cra svelano il genoma degli agrumi

Agra Press

roma – “un consorzio internazionale (‘international citrus genome consortium’) comprendente ricercatori di italia, usa, francia, brasile, ha pubblicato sulla rivista nature biotechnology dell’8 giugno 2014 la sequenza completa del genoma di clementine (citrus x clementina) e quella di altri sette agrumi, comprendenti specie e varieta’ appartenenti a pomelo, arancio e mandarino”, rende noto il cra. “la partecipazione italiana al consorzio – informa il consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – e’ stata resa possibile grazie al progetto citrustart, finanziato in italia nel 2009 dal ministero delle politiche agricole attraverso il consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (cra) con il centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee, che lo ha coordinato, hanno partecipato al progetto l’istituto di genomica applicata (iga), l’universita’ di udine e la scuola superiore sant’anna di pisa”. “l’utilizzo delle nuove tecnologie di sequenziamento ad alta processivita’, insieme alla sequenza di alta qualita’ ottenuta per il clementine con le tecnologie tradizionali, ha permesso non soltanto di descrivere in dettaglio il contenuto in geni (circa 25000) del clementine ma soprattutto – sottolinea il cra – di ricostruire come a partire da un numero limitato di specie ancestrali selvatiche (pomelo, citrus maxima e mandarino (citrus reticulata) si siano ottenute con una serie di incroci le specie oggi piu’ largamente utilizzate dall’uomo ai fini alimentari”. “ad esempio l’arancio dolce (quello di norma consumato sulle nostre tavole) e l’arancio amaro, altresi’ detto di siviglia (quello tanto apprezzato dagli inglesi per preparare la famosa ‘marmalade’ o confettura di arance amare) sono entrambe derivate da mandarino e pomelo; mentre l’arancio amaro – spiega l’ente di ricerca – e’ un ibrido semplice che ha avuto il pomelo come madre e il mandarino come padre, l’arancio dolce e’ invece il risultato di uno schema di incrocio, non si sa se naturale o artificiale, ben piu’ complesso in cui un iniziale ibrido fra pomelo e mandarino e’ stato nuovamente incrociato con il pomelo ed infine ancora con il mandarino”. il clementine – chiarisce il cra – e’ invece il risultato dell’incrocio fra arancio dolce e mandarino, mentre il mandarino tangerina w. murcott risulta essere un nipote dell’arancio dolce. infine dal confronto delle sequenze delle diverse specie e varieta’ – aggiunge l’ente – e’ risultato chiaro che mentre cio’ che oggi chiamiamo pomelo e consumiamo come tale e’ sostanzialmente corrispondente a quella che era la specie ancestrale citrus maxima, quelli che oggi chiamiamo mandarini e consumiamo come tali sono tutte varieta’ in cui oltre al genoma della specie ancestrale del mandarino (citrus reticulata) sono presenti anche segmenti del genoma del pomelo, a riprova che essi stessi sono il risultato di incroci complessi fra le due specie”. “l’analisi della diversita’ genetica presente fra specie e varieta’ di citrus facendo uso delle piu’ moderne metodologie di sequenziamento di nuova generazione e di analisi bioinformatiche – dichiara michele morgante direttore scientifico dell’istituto di genomica applicata e professore di genetica presso l’universita’ di udine – ha consentito di ricostruire la storia evolutiva e l’impatto dei processi di addomesticamento e di selezione portati avanti dall’uomo in un complesso di specie quali gli agrumi di grande importanza sia a livello internazionale che per l’agricoltura italiana”. “questo lavoro – prosegue morgante – conferma le grandi potenzialita’ offerte dagli ultimi sviluppi nel sequenziamento e nell’analisi computazionale in cui iga e’ uno dei leader europei per comprendere quali siano le basi genetiche della diversita’ degli organismi viventi e come essi si modificano nel corso del tempo anche in seguito all’intervento umano”. “nonostante le dimensioni relativamente compatte, almeno il 45% del genoma di citrus – aggiunge andrea zuccolo, ricercatore afferente all’istituto di scienze della vita presso la scuola sant’anna – e’ costituito da sequenze ripetute. il nostro contributo, a questa importante ricerca, si e’ concentrato sull’identificazione e sulla caratterizzazione di queste particolari sequenze”. “ora con approcci simili – segnala zuccolo – potremo anche analizzare il contributo della terza specie ancestrale, il cedro e l’origine delle specie da essa derivate, come limone, bergamotto, lima e limetta, di grande importanza per l’agrumicoltura italiana”. “questo lavoro – afferma giuseppe reforgiato recupero, del cra-acm di arcireale – e’ gia’ in corso come collaborazione fra il consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (cra) con il centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee e l’istituto di genomica applicata”. recupero sottolinea che “aver compreso l’origine delle attuali specie coltivate potra’ in futuro servire ad indirizzare i programmi di miglioramento genetico per l’ottenimento di nuove varieta’ migliorate da un punto di vista qualitativo e nei riguardi della resistenza alle malattie”. il lavoro e’ consultabile sul sito della rivista QUI

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