Terra Nuda

Politica agroalimentare, Agrinsieme chiede a Renzi cambio marcia

Agra Press

Roma – “Serve un cambio di marcia nella politica agroalimentare per contribuire alla ripresa del paese e valorizzare la qualita’ del ‘made in Italy'”, scrive Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari, in un documento inviato al presidente del consiglio incaricato Matteo Renzi.

“In tale ottica – precisa Agrinsieme – e’ indispensabile allargare le competenze del Ministero delle politiche agricole, dando vita ad un dicastero per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare, in modo da favorire la crescita e la competitivita’ delle imprese con strategie agroindustriali, sanitarie e con una visione anche internazionale del comparto”.

“Nel documento di agrinsieme – informa un comunicato – si evidenzia la necessita’ di una strategia in campo agricolo e agroalimentare realmente orientata alle imprese, nelle loro diverse articolazioni, aggregazioni e rapporti con il mercato”. Il coordinamento sollecita “una rinnovata politica che consenta di aprire nuove prospettive alle aziende che attualmente vivono una fase di grande difficolta’, con costi in continua crescita e con una forte perdita di competitivita’ e di redditi”.

“Occorrono – secondo agrinsieme – interventi per migliorare l’aggregazione e favorire la costituzione di reti di imprese, incentivare il credito, favorire la ricerca e l’innovazione e la presenza sui mercati esteri dei nostri operatori”. Il coordinamento si sofferma anche “sui temi del lavoro, del fisco, della burocrazia, sui giovani”. “Per quanto riguarda il lavoro – si legge nel comunicato – il documento sottolinea che l’agricoltura e’ in grado di creare centomila nuovi posti di lavoro, ma occorrono politiche innovative, propulsive e mirate”.

“Allo stesso modo sono indispensabili misure che permettano una reale semplificazione burocratica, mentre – spiega Agrinsieme – si rileva l’importanza di favorire il ricambio generazionale attraverso la mobilita’ fondiaria e l’accesso al fattore terra e di garantire un carico fiscale proporzionato che non comprometta le capacita’ competitive delle imprese, anzi le rilanci puntando sull’innovazione e favorendo le aggregazioni”. (cl.co)

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