Quando l’olio diventa gadget per vendere vino
Troppi gli oliveti abbandonati, invasi dai rovi. Il grido di dolore di un produttore della Cooperativa Olivicoltori Lago di Como e il suo accorato appello, rivolto a tutti, a meditare seriamente
Forse si vuole troppo dalla vita e non ci si accontenta mai, forse si vuole essere romantici oltre misura. Certo è che vedere come sono ridotti questi uliveti liguri mette tristezza. Olivi, muretti e mulattiere che franano, abbandonati ed invasi dai rovi. Queste grandi opere di ingegneria e di bellezza, realizzate grazie al lavoro e i sacrifici di chissà quante generazioni di liguri, andranno probabilmente perse per sempre.
E’ esagerato dire che la perdita di questo patrimonio è paragonabile alla perdita di un importante monumento artistico come il Duomo o il Colosseo? Eppure se un tempo sono state realizzate queste opere, è perchè erano fonte di ricchezza. L’olio di oliva era una risorsa preziosissima. Ora non lo è più? Eppure l’Italia importa circa la metà dell’olio che consumiamo.
E’ vero che molto olio italiano finisce all’estero, ma comunque la bilancia è ancora in negativo. Giorni fa sono stato respinto in una enoteca brianzola, alla quale cercavo di vendere qualche bottiglia del nostro extra vergine Dop dicendomi: “A noi l’olio lo regalano le aziende vinicole come gadget, in aggiunta al vino che acquistiamo, quindi per noi l’olio d’oliva vale zero”. Forse è per questo che i muretti a secco liguri stanno franando, perchè le piante che devono sorreggere producono qualcosa che qualcuno ha deciso che vale zero, o quasi zero.
Tutto ciò fa si che non valga più la pena raccogliere le olive che crescono su quella pianta e curarsi di quell’oliveto, così bello ma così inutile. E non è un problema solo ligure, mesi fa ho sentito dire che anche sul Garda qualcuno non riesce più a coltivare l’oliveto perchè vendendo l’olio poi non recupera neppure i costi di produzione.
Meditate gente, meditate, quando siete davanti ad uno scaffale del supermercato a comperare una bottiglia di olio di semi o di olio di oliva in super offerta speciale. Perchè quando l’olio di oliva diventa un gadget per vendere vino, oppure un prodotto civetta per attirare clienti al centro commerciale, poi la gente si abitua a pagarlo poco, il prezzo va giù… assieme ai muretti a secco.
Le foto sono di Massimo Spreafico
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