Terra Nuda

Invito alla lettura: “Europeisti e Sovranisti. La cittadinanza al tempo del primo governo nazional-populista”, di Alfonso Pascale

Il libro vuole essere una bussola per orientarsi nel futuro prossimo di un’Europa attraversata da una crisi senza precedenti

Olio Officina

Invito alla lettura: “Europeisti e Sovranisti. La cittadinanza al tempo del primo governo nazional-populista”, di Alfonso Pascale

Il volume, realizzato con il contributo di UNIAT, è rivolto, in particolare, al mondo della rappresentanza sociale ed economica, del Terzo settore e dell’impegno civile.

Nei primi capitoli di Europeisti e Sovranisti. La cittadinanza al tempo del primo governo nazional-populista sono analizzati i risultati allarmanti delle ultime elezioni politiche in Germania e in Italia, che hanno visto affermarsi forze populiste e nazionaliste.

Il nostro Paese è il primo dell’Eurozona ad avere un governo sostenuto da una maggioranza che vorrebbe mettere in discussione la collocazione europea dell’Italia. La causa scatenante di tale situazione è individuata nella crisi finanziaria del 2008 e nella frattura che in quella fase della vita nazionale si è creata tra una parte della società che ha riconosciuto la necessità di avviare una politica di risanamento fiscale congruente con la nostra partecipazione all’Eurozona e un’altra parte che ha ritenuto tale politica contraria ai suoi interessi e culturalmente illegittima.

Tale faglia è venuta ad intrecciarsi con le paure indotte dalla globalizzazione (processi migratori molto intensi e cambiamenti tecnologici che hanno modificato profondamente i lavori) e con l’acuirsi della crisi della democrazia (avviatasi già da alcuni decenni).

Nel libro Europeisti e Sovranisti. La cittadinanza al tempo del primo governo nazional-populista sono, peraltro, analizzate anche le cause di lungo periodo che hanno favorito la nascita e l’affermazione della Lega e del M5S, partendo dal declino del pensiero meridionalista e dall’emergere della “questione settentrionale” fino al convergere dei due movimenti in un’unica piattaforma politica capace di raccogliere il consenso, in modo omogeneo, su tutto il territorio nazionale.

L’indagine si allarga poi all’Europa, alle diverse prospettive del processo d’integrazione europea (a cui fanno riferimento i differenti raggruppamenti di Paesi aderenti all’Unione) e alla complessa vicenda in cui maturò, all’indomani della caduta del Muro di Berlino e dell’unificazione tedesca, la decisione di dar vita all’Unione economica e monetaria, pervenendo ad un compromesso tra la prospettiva intergovernativa e quella sovranazionale. Un compromesso che ha prodotto una differenziazione dei metodi decisionali per le diverse competenze dell’Unione europea e una frantumazione della sovranità e che ha acceso una conflittualità senza precedenti tra gli Stati membri, soprattutto nella gestione del fenomeno migratorio e nel governo dell’Eurozona.

La tesi che si sostiene nel libro Europeisti e Sovranisti. La cittadinanza al tempo del primo governo nazional-populista è che il disagio reale provocato dalle disfunzioni di una governance inefficace delle politiche europee ha fortemente alimentato le forze populiste e nazionaliste e ha fatto emergere una estrema debolezza della politica, rimasta sostanzialmente nazionale. Da qui l’idea di formare alleanze europeiste che vedano partecipi forze della sinistra riformista e forze della destra moderata per elaborare proposte concrete e immediate con cui eliminare le perversioni del sistema decisionale adottato dalle istituzioni europee all’origine delle disuguaglianze, degli squilibri e del disagio sociale e, di conseguenza, della crescente disaffezione verso il processo d’integrazione europea.

Negli ultimi capitoli del libro di Alfonso Pascale sono esaminate le proposte su cui i governi degli Stati membri dell’Ue stanno negoziando e quelle elaborate da studiosi come Sergio Fabbrini che ha ipotizzato una governance europea a più finalità. La tesi dello studioso è che l’Europa unita potrà essere solamente una Unione sovrana di Stati sovrani. Un paradosso politico che richiede una separazione verticale e orizzontale dei poteri per essere governato. La separazione multipla dei poteri costituisce l’assicurazione per la vita dell’Unione di Stati. Attraverso la separazione verticale dei poteri si potrà impedire che i problemi di un Paese diventino i problemi dell’Unione. Attraverso la separazione orizzontale dei poteri si potrà garantire che ogni scelta presa dal potere esecutivo sarà controllata e bilanciata dal potere legislativo. E viceversa. Se la politica europea e la politica degli Stati nazionali sono tenute separate, allora il disallineamento delle seconde non avrà effetti sulla prima. Se non si vuole che il disallineamento delle politiche nazionali continui a produrre un esito paralizzante sull’Ue e il suo futuro, occorre dunque cambiare la governance di quest’ultima.

Il libro di Pascale si chiude con un auspicio: il Parlamento Europeo che sarà eletto nel 2019 abbia il coraggio e la lungimiranza di insediarsi come Assemblea Costituente per procedere alla riscrittura dei Trattati con il potere e la legittimazione democratica che ad esso deriverà dal voto dei cittadini europei. Se è vero che la sovranità appartiene al popolo, i cittadini europei dovranno eleggere rappresentanti che esercitino il potere di costruire la sovranità europea.

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