Terra Nuda

La storia dell’olio gardesano

La cultura che pone le basi per una solida economia. Ecco un esempio di come un'azienda, in questo caso la Fratelli Turri, si propone al pubblico creando valore per il prodotto e la collettività. Al Sol & Agrifood di Verona, sarà presentata la nuova pubblicazione Olio ed Olivi del Garda veronese, di cui l'impresa olearia di Cavaion Veronese è editore, tradotta anche in inglese

Olio Officina

La storia dell’olio gardesano

Un buon esempio di come le aziende olearie dovrebbero muoversi e agire lo fornisce la Frantoio Turri di Cavaion Veronese. Da sempre impegnata sul fronte culturale, ora si ripresenta al pubblico con una nuova edizione del volume Olio ed olivi del Garda veronese. Le vie dell’olio gardesano dal medioevo ai primi del Novecento, che ora a tutti gli effetti diventa il primo libro dedicato interamente alla storia dell’olio del Garda.

Tradotto anche in inglese, il volume rappresenta il primo scritto in lingua anglosassone sull’olivocoltura gardesana. L’obiettivo è far sì che gli operatori del settore stranieri possano comprendere l’importanza che la coltivazione dell’olivo ricopre da sempre nell’economia del territorio.

Olio ed olivi del Garda veronese, curato da Gian Maria Varanini e con i contributi di Andrea Brugnoli e Paolo Rigoli, verrà presentato durante Sol&Agrifood, il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità, che si terrà durante Vinitaly, in programma da domenica 7 a mercoledì 10 aprile.

Nel libro viene raccontata la storia millenaria della coltivazione dell’olivo e della produzione di olio sulla sponda veronese del lago di Garda, un percorso che ha inizio nel basso Medioevo e che arriva fino al primo Novecento. Le numerosi fonti citate dimostrano come già in tempi remoti l’olio gardesano si distinguesse per la qualità e per il valore economico maggiore rispetto agli oli di altre provenienze. Inoltre l’olio veniva utilizzato sia nell’alimentazione che in campo medico. Il libro spiega anche quali fossero e come sono cambiate le tecniche di coltivazione dell’olivo nel corso della storia.

“La scelta di stampare una seconda edizione e tradurre il volume in inglese – spiega Laura Turri, titolare del frantoio assieme ai fratelli Mario, Luisa e Giovanni – dimostra come l’apertura al mercato internazionale sia per noi importante, come lo è allo stesso tempo mantenere i rapporti con le realtà locali. Abbiamo seguito e accompagnato il crescente affinamento del gusto da parte dei consumatori, continuando a sostenere con altre pubblicazioni la ricerca storica e la divulgazione sull’olivicoltura veronese”.


Si ringrazia per la notizia e la foto lo Studio Cru

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